L’incontro con il Ras

Il Ghebì Imperiale (fatto costruire da Menelik TI e quindi residenza del Negus) è stato requisito dal Regime Fascista e occupato dal Comando Superiore dell’Esercito e dal Comando Generale della Polizia dell’Africa Italiana (PA.I.). Ottengo dal comandante dei reggimento d’artiglieria colonnello Giuseppe Amerio, una stanza dove posso alloggiare e dipingere. Apro uno studio di pittura e disegno, frequentato da molti allievi e di varia età. In seguito il mio studio viene visitato da critici d’arte, e da personalità della cultura e da signore amanti dell’arte. Ad Addis Abeba non vi sono ancora gallerie d’arte, dove io possa esporre le mie opere. Ma riesco a fare qualche mostra personale nella sala del bar Roma, in piazza 5 maggio, antistante al mio studio. Vendo molti quadri e ricevo ordinazioni di ritratti a olio e a pastello. Ho anche l’occasione di conoscere il Ras Ligg Destà, nipote del Negus, rimasto sotto la protezione del nostro governo, regale personaggio è un appassionato cultore d’arte e si diletta nel disegno e nella pittura. Chiede a me consigli sulla tecnica della pittura. Mi chiede di eseguire il suo ritratto che io faccio con piacere e con orgoglio. Viene a posare nel mio studio diverse volte. Quando ho finito l’opera gli chiedo se posso portargliela alla sua dimora.