Paesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)I ricordi di Aura Rali spaziano fino ai temi della sua fanciullezza, quando si trovava in Eritrea al seguito del padre, Ispettore dell’Opera nazionale dopolavoro.
Quale Ispettore dell’Opera Nazionale Dopolavoro, papà era una persona che ad Asmara godeva di una certa notorietà. Assistendo o partecipando a diverse cerimonie ed avvenimenti locali spesso appariva nei documentari del tempo, i famosi Film- Luce, ed i suoi genitori e fratelli in Italia avevano l’opportunità qualche tempo dopo di vederlo alle proiezioni che precedevano i vari film. Tutto ciò faceva molto felici i miei vecchi nonni che poi nelle loro lettere ne facevano una descrizione dettagliata. Per la sua carica aveva, assieme alla mamma, una intensa vita di società. Andavano spesso fuori a cena, a balli e feste: al Circolo Ufficiali, alla Croce del Sud quando non al Palazzo del Governatore, una grande costruzione classicheggiante costruita al tempo di Ferdinando Martini, nel centro cittadino in prossimità del Comando Truppe all’inizio della discesa di Viale Crispi.
La mamma aveva uno splendido abito di “chiffon” nero, decorato a mano con mazzetti di “lillà” e lo metteva con una stola di ermellino. Un altro di “satin” viola, molto aderente ed elegante, che si era fatto spedire dalle Sorelle Fontana di Roma e che indossava con una stola di visone biondo. Le Sorelle Fontana le inviavano anche gli abiti da mattina e da pomeriggio, corredati di borsette e scarpe in tinta.
Ricordo che alla mattina indossava un tailleur di lino bianco con una camicetta di seta color nocciola a disegnini bianchi, le scarpe bianche e marrone con le stringhe e la borsetta in tinta con le scarpe. Altre volte un tailleur di “shantung” di seta azzurro con bordure bianche e che ravvivava con un “foulard” di “chifon” fucsia, scarpe e borsetta bianche.
Per il pomeriggio aveva molti abiti e di questi ne ricordo uno in particolare di color giallo canarino di seta “plissettata” a “soleil” che aveva, come unico ornamento, tre farfalline di “grogren” marrone, verde scuro e nero. Lo indossava con scarpe e borsetta nere. Quelli di seta stampati a losanghe nere e bianche oppure a righine bianche e blu con i polsini ed il collo di “picché” bianchi. Aveva molto buon gusto e sapeva vestire.
Il viaggio
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