Famiglia migrante

Una cosa divertente era quando andavo a fare la spesa al supermercato; conoscevo pochissimo il francese, però riuscivo a sbrogliarmi con il mio dialetto; rientravo con tutti i prodotti alimentari che mi erano stati commissionati, ed Amilcare si stupiva di come riuscivo a farmi capire; difficilmente ho sbagliato prodotti. Siamo poi rientrati tutti, ad eccezione di mio figlio Ruggero, per il matrimonio di mia figlia Guida con Luciano, nel giugno 1961. La cerimonia in forma civile è stata celebrata nel municipio di Bologna. Guida si è poi trasferita a Bologna assieme ai genitori di suo marito. In quel periodo Guida lavorava a Vergato come impiegata alla Cooperativa di Consumo e per qualche mese ha fatto la pendolare. Successivamente ha trovato un nuovo lavoro. Nel giugno 1962 è nato suo figlio Alessandro. La mia esperienza di lavoro a Sion fu molto positiva; il lavoro innanzitutto era molto più leggero, io, in Italia, avevo ritmi sostenuti, in secondo luogo ero con i miei figli. Con Amilcare ci capivamo al volo, avevo un bel rapporto e l’ambiente mi piaceva. In casa contribuivamo alle spese della famiglia; qualche volta mi raggiungeva mia moglie Corinna e restava qualche mese anche lei. Amilcare poi si è sposato con Gina. Nell’ottobre del 1962 è nato Nicola, al quale sono particolarmente legato; l’ho visto crescere durante la mia permanenza a Sion. Nel 1964 è nata anche Alba, anche a lei sono affezionato, l’ho vista crescere nei suoi primi anni vita. Ivano, il primo figlio di Gina, è stato riconosciuto da mio figlio e porta il nostro cognome, è poi rientrato in Svizzera insieme ai suoi fratelli. Anche Ruggero, che nel frattempo aveva conosciuto una ragazza di nome Angela che lavorava presso una famiglia di Sion, nel 1965 si è sposato.