Mestieri
baristaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
SomaliaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La famiglia Vaglio si riunisce in Somalia in un clima di armonia e felicità. A migliorare la situazione, contribuisce l’addio al ruolo di Rodolfo Graziani, Generale di corpo d'armata dal 1932, nel 1935 nominato governatore della Somalia.
La moneta circolava molto bene e in breve tempo crebbe la sicurezza e l’agiatezza per ognuno di noi. Si lavorava molto per far fronte alle spese che occorrevano per il trasferimento dei nostri cari rimasti in Italia, e non vedevamo l’ora che ci raggiungessero. Io, da parte mia, contribuivo in maniera abbastanza elevata. Mio padre, malgrado avesse ormai cinquantanove anni, trovò anch’egli un lavoro come esperto in un cantiere di lavori in cemento e guadagnava abbastanza bene. Mio fratello N. si era congedato da militare e aveva preso servizio al Governo, ma il salario lo teneva tutto per sé, dato che era il primogenito e francamente la famiglia non aveva granché bisogno del suo aiuto. Mia madre lavorava tutto il giorno in sartoria, senza fermarsi un solo momento, così potemmo far fronte alle spese di viaggio per i nostri cari rimasti in patria. Il cinque maggio del 1938, con la motonave Giuseppe Mazzini, sbarcarono in Somalia i miei fratelli C., B. e E, le mie sorelle R. e G., mio cognato N. e sua figlia G.. La felicità della povera mamma! Era raggiante! Andò subito in chiesa con le figlie a ringraziare il Signore che aveva finalmente esaudito il suo grande desiderio. Fu un giorno di grande festa per tutti. Io presi mio fratello C. e lo portai in giro per il centro della città. In casa regnava un clima di felicità e la sera dopo cena andammo tutti a vedere un film al Supercinema. In Somalia la sera rinfrescava un pochino, così la gente usciva di casa per godersi il fresco. Quando si passeggiava la sera per il centro di Mogadiscio sembrava di essere in via Veneto a Roma. Non c’era distinzione di ceto, l’aristocratico era amico dell’operaio e dell’impiegato, tutti si rispettavano e non vi era nessun astio, eravamo tutti fratelli d’Italia, in una colonia italiana, e portavamo il prestigio del nostro paese sempre più in alto. L’unico inconveniente era la trombetta del Governatore, che obbligava a fermarsi dalle sei alle otto volte al giorno. Fortunatamente però anche questa buffonata finì. «Trombetta» infatti fu rimpiazzato nello stesso 1938 da un Governatore più moderato che ci invitò tutti ad una riunione nel parco del suo palazzo. Nel discorso che tenne annunciò che la tromba non sarebbe più stata suonata e che i somali non sarebbero più scesi dal marciapiede per salutare gli italiani.
Il viaggio
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