Amba Alagi

La situazione era terribile. Eravamo assediati e ci mancava soprattutto l’acqua. Molti ufficiali si erano strappati i gradi e stavano rintanati come lepri nelle grotte e pagavano fino a 3000 lire per una borraccia d’acqua. Certi poveracci che non avevano mai visto una lira nella loro vita ci lasciavano la pelle per un pugno di ricchezza. I ribelli avevano una forza mai vista in vita mia. Uno di loro era capace di stare nascosto dietro una roccia con solo un pane di burgutta anche una settimana. Succedeva che qualcuno aspettava qualche giorno vicino all’acqua poi quando vedeva che non s’era avvicinato mai nessuno, usciva fuori e PAM con un colpo solo lo beccavano. Avevano anche una mira formidabile alla distanza di 100 metri non sbagliavano un colpo. Io non sono mai uscito senza mettere fuori la bustina, in quelle due settimane si prese più di 50 buchi! Lassù contammo che eravamo più di 10.000 anche se ho sentito dire che sui libri c’è scritto che eravamo solo in 5000. La storia la raccontano come gli pare e come gli fa comodo. Sono sicuro di quanto ho visto. Mica facevo questi conti da solo. Sull’Amba Alagi ce lo dicevamo tra noi chi c’era e chi cí mancava e quanti potevamo essere fra marina, aeronautica, carabinieri, alpini… Negli assalti alla baionetta eravamo in forza minore. Le truppe d’assalto inglesi avevano una baionetta più lunga della nostra. In prima fila non ci vidi mai gli inglesi, erano tutti uomini di colore guidati anche da Ras Sejum che contava su 30.000 uomini e il generale Platt controllava 40.000 soldati con cannoni e aviazione. I nostri cannoni tiravano a 18 km. mentre gli inglesi almeno a 21-22 km. L’Ambi Alagi è un monte che assomiglia ad una persona con testa, spalle, braccia e corpo. Noi eravamo sui costoni delle braccia e dovevamo riprenderci le postazioni in trincee lungo il corpo.