Mestieri
contadinoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Catturato in Africa nel 1941, Giosino Fino viene condotto prigioniero in India.
Tutti quanti sfilammo in mezzo agli inglesi sull’attenti. Da quel momento la mia famiglia non ebbe più mie notizie. Fui dato per disperso dal 7 dicembre 1941 e per la durata di due anni. Mio padre scrisse al vescovo, al Papa, smise di farsi la barba fino a quando non avrebbe avuto mio notizie. Con quasi altri 2000 soldati fui trasportato su camion a circa 40 km. nel campo provvisorio di Maiceo. Niente baracche,’ niente di niente.
Prima di portarci via da lì, 15 giorni dopo, arrivammo dopo circa 300 km. al Forte di Asmara e ci restammo pochi giorni, poi raggiungemmo Porto Sudan.
Sei mesi dopo ci imbarcarono per l’India. Dodici giorni e 12 notti in mare aperto senza vedere terre, isole, coste, niente mi fece impressione stare tanto tempo senza né vedere né sentire la terra sotto i piedi. A Bombay ci portarono nella piana di Bhopal. C’erano 92.000 prigionieri. In ogni campo eravamo in 2.200. Vestivamo pantaloni e giacchette di colore rosso scuro. Erano furbi gli inglesi: sul sedere e sulla schiena delle nostre divise avevano applicato una grande stella a cinque punte che non era stata cucita sopra, ma era parte della stoffa stessa così non potevamo staccarle. Gli inglesi erano fetenti. Avevano detto alle guardie indiane che ci guardavano, che noi fascisti eravamo cannibali e che non dovevano mai perderci di vista soprattutto quando andavamo alle latrine. All’inizio quei poveretti avevano molta paura di noi e ci guardavano con gli occhi sgranati e tremavano pure. Eravamo sempre con i moschetti puntati contro allora guardando una guardia indiana dissi ai miei compagni: “… si bedd’, t’accidessi.” L’indiano mi chiese: “Cheese? Bead and Cheese?” Noi ce la ridemmo rispondendo che sì, che l’avremmo accis’. Si allontanò di fretta e tornò con un bel po’di pane e un bel formaggio. Scoprii che erano veramente buoni, erano soltanto sottomessi agli inglesi. Dopo poco capirono che non era vero quello che gli inglesi gli avevano detto e tempo dopo volevano perfino aiutarci per farci scappare. Dove potevamo andare? Eravamo in India!
Il viaggio
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