Bilancio di un’infermiera in Madagascar

12 maggio 2002

Il 15 maggio sarò di nuovo in Italia. Avrò una grandissima nostalgia e non so cosà farò al mio rientro. Il Madagascar però mi ha insegnato molto ed ho imparato ad aver più fiducia nella vita e a vivere un po’ di più giorno per giorno. In questi giorni ho salutato tutte le persone che ho conosciuto e che mi hanno voluto bene. Ho avuto tanti segni d’affetto. Un ragazzo del corso d’italiano con cui avevo fatto amicizia subito quando sono arrivata a Mahajanga, Angélo, ha fatto per me una collana di perline con un ciondolino raffigurante la Madonnina col bambino Gesù ed ha cercato di scrivere un biglietto in italiano. Le suore del dispensario e la dottoressa Lala hanno voluto fare una festa in mio onore e mi hanno donato artigianato locale. Le suore battistine sono venute a trovarmi ín oratorio per salutarmi e lasciarmi alcuni regali tra cui una Madonna dí legno, “la Madonna del Madagascar” che io amo tanto; ha lunghe trecce e dona il suo bimbo al mondo. Sarei dovuta partire oggi per la capitale ma l’aereo (unico mezzo di collegamento perchè le strade nazionali restano inutilizzabili) ci sarà solo domani così sono felicissima di aver rimandato anche solo di un giorno. Anche oggi dormirò nel mio letto con la zanzariera!