La madre di Sandy

Tra le varie amiche riserviamo un giorno per incontrare la madre di Sandy. Tra i conoscenti di Sandy a cui abbiamo dedicato una visita, è l’unica che abiti in un modesto appartamento di un palazzo a più piani. Ci apre la porta, è molto somigliante a Sandy ed appena la vedo sono subito commossa. Le sue condizioni sono disastrose: dondola, trema, barcolla. Ha sofferto di depressione ed ora si sostiene soltanto con psicofarmaci. L’ex marito, il padre di Sandy, è alcolizzato e la picchiava con violenza di fronte ai figli. Per curarsi si era rivolta ad uno psichiatra, che l’ha violentata. Vedere la madre della donna che amo in uno stato così triste è per me come ricevere un pugno nella pancia. Questa donna è colma di disperazione, la mia reazione emotiva è immediata: non posso trattenere le lacrime. Piango cercando di contenermi, cercando di nascondermi. Non ci riesco, il mio viso è bagnato, ripulito dal palmo e dal dorso delle mie mani. Sandy è sorpresa, tenta di portare l’attenzione altrove, si rivolge alla madre, parlano insieme così che posso sfogarmi abbastanza per ritrovare un contegno. Prendiamo il tè dalle tazze che ha formato e pitturato la stessa mamma di Sandy, che sembra un’appassionata di ceramica. C’è una nuova questione spinosa in atto: è da anni che il padre di Sandy non paga gli alimenti per il mantenimento della ex moglie, aveva dei problemi con il suo lavoro e quindi se ne è occupato il figlio Anthony che vive a Londra, il fratello di Sandy, ma ultimamente lui sta avendo delle difficoltà economiche e quindi la madre chiede a Sandy di aiutarla. C’è un momento di totale imbarazzo. Sandy serra la mascella con la sua proverbiale risolutezza, lei non ne vuol sapere: non ha abbastanza soldi ma, soprattutto, è suo padre che se ne deve occupare. Per Sandy non è solo una questione personale diventa un caso di principio che riguarda tutte le donne, è per lei una questione di giustizia mondiale. C’è un guazzabuglio di parole tra madre e figlia dove il non detto supera di potenza ciò che è esplicito. Sandy decide che, al ritorno, deve fermarsi a Londra da suo fratello Anthony per confrontarsi su questo argomento. In pochi minuti si pone anche a me il quesito se al ritorno mi fermerò a Londra o continuerò subito per Roma. L’indecisione suscita una specie di fuoco artificiale interiore: Sandy vuole fermarsi a Londra al ritorno ma in questa sosta non vuole includere anche me.