Mestieri
marinaioLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
India, Portogallo, SudafricaData di partenza
1914Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Da Londra, dove vive, il marinaio Pietro Ernesto Galli scrive a casa commentando i grandi avvenimenti che si agitano nel 1915: l’Italia sta per entrare nella Prima guerra mondiale, e il governo ha scelto di schierarsi con l’Intesa, ribaltando lo schema delle alleanze che vedeva il Paese legato alle sorti di Germania e Austria-Ungheria. Pietro Ernesto non è d’accordo con questa decisione.
Dopo la scampata morte del sottomarino ci doveva essere qualcosa altro a turbarmi il cervello, ed infatti a questo vi a pensato il popolo d’Italia, volendo la guerra. Questa è proprio la guerra voluta dal popolo d’Italia; mi si dice che ne abbiano fatte di tutte, e dove non arrivavano gli uomini vi erano le donne. Sia quel che sia , e più bella filosofia è quella di darsi al fatto compiuto; ma io mi ci dò con amare lagrime L’Italia coll’andare a Trieste, in questi giorni, altro non farà che cingersi il collo col nastro della schiavitù, gettandone il capo nelle mani dell’Inghilterra. Considerate ormai che l’Italia à finito di essere la nazione libera e indipendente; fra qualche tempo sarà come una specie di colonia inglese ed ecco come.
L’Italia, Salandra, o meglio gli Italiani vogliono oggi riprendersi Trieste, proprio oggi quando l’Inghilterra vuol occupare i Dardanelli, quando il mare Egeo a bisogno di aiuto per non essere invaso dalle nazioni alleate. Voi capisco sarete propensi acchè l’Italia faccia quel che f… e scuso la vostra ignoranza (perdonatemi la frase) leggete il Secolo, non solo, eppoi gli italiani un para l’altro, quando vi è da urlare. Tutta la stampa italiana, e non solo giornali ma altre pubblicazioni, ad una voce gridano: al pericolo tedesco! In verità ìo ci vedo più un pericolo inglese che un pericolo tedesco. Da diverso tempo vivo fra gli inglesi; e navigo anche, e in pochi mesi di navigazione o battuto diversi porti, o avvicinato , quindi diversi agenti diplomatici. E per risultato , vi diro che ho conosciuto chi sono gli inglesi e l’Inghilterra: (Noto che ora ho cambiato di molto la mia simpatia per questo popolo, tempo fa ne scrissi un mondo di bene, ma ora…. )
L’Italia movendo verso Trieste agevolerà l’entrata degli Inglesi nei Dardanelli cosi noi saremo chiusi in casa ed una nave italiana non potrà uscire se non col consenso dell’inghilterra; disgraziatamente da un giorno all’altro si troviamo a lite cogl’inglesi, non siamo attorniati e non si muoviamo più. Io ci vedevo più bella cosa sacrificando ancora per un po’ tempo Trieste, e a vedere i Dardanelli ai turchi: Non dovete mica credere troppo alle voci che corrono: oh i tedeschi sono cattivi. Gli inglesi sono buoni! Gli Inglesi hanno il nome per essere buoni ed i tedeschi lo hanno per essere cattivi; ma poi sono in fondo la stessa cosa. Amo l’Inghilterra perchè vi vivo e perchè ha una bella politica democratica; ma la odio anche perchè ha troppa politica. Voialtri non conoscete qual male sia la grandezza di uno stato, ma io lo conosco ed il guaio è tanto grave che se fosse in mio potere spezzerei il mondo facendone tanti piccoli stati come la Svizzera. Forse allora si toglierebbe molta di quella superbia che gli abitanti delle grandi Nazioni hanno verso lo straniero, si placherebbero tanti odii, si abbasserebbero tante ambizioni, e così fiorirebbero di più gli interessi economici e tante altre cose. L’Italia và a Trieste, prende è vero il porto più importante dell’Adriatico, ma tutto si riduce lì, sacrificherà un milione dì vittime per prendere un territorio di 800.000 abitanti. Giulio Caprini ha scritto un libro, che vidi ad Alessandria e dice che il momento per Trieste è ora o mai, io invece dico che questo è stato il pessimo momento che poteasi scegliere. Altri momenti quando l’Inghilterra fosse a casa sua, non ora per carita, l’Inghilterra è abbastanza grande. Ieri appena giunsi a Londra i giornali invitavano il popolo inglese nella Trafalgar Square, ove gli Italiani tenevano una dimostrazione pro Trieste. Ebbene ieri i giornali di London erano tutti italiani, riproducevano sentenze e motti italiani, erano italianissimi insomma; fra i quali un giornale riproduceva l’immagine di Garibaldi col motto “l’invitto dell’eroe” fra 15 giorni quando la lotta sia propria impegnata e che l’Italia vinca; la scena si cambia di colpo, l’entusiasmo di oggi si cambia in invidia e le calunnie della stampa inglese saranno per noi all’ordine del giorno.
Il viaggio
Mestieri
marinaioLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
India, Portogallo, SudafricaData di partenza
1914Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gli altri racconti di Pietro Ernesto Galli
Gli schiavi di Bombay
7-11-1914 Miei cari Se volessi descrivervi, con estesi particolari, tutto ciò che ha toccato la mia impressione, qui...
Schiaffeggiato a Città del Capo
(appunti) del 29/1/1915 Il 24 partimmo da Durban per il ritorno East London, porto Elisabetta li abbiamo...
“German submarine”
Mia cara famiglia Il Marquette inseguito da un sottomarino tedesco. Lo spettacolo della morte è triste. Forse non...