Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1920Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Umberto Simone, militare di carriera in Libia nel 1920, offre una descrizione minuziosa del presidio militare italiano a Tobruk.
Mi sistemai in una cameretta concessami dal Comando del Presidio. I’Autoreparto, che in attesa del mio arrivo, il Capitano Fintone, aveva magistralmente organizzato secondo gli ordini del Comado della Spedizione, era situato ad Ovest della cittadina, su un terrapieno dominante la baia, con locali in muratura per l’officina, gli uffici e il personale ed in spaziose baracche di legno con regolari tettoie per gli automezzi, che consentivano la razionale suddivisione per qualità e quantità. Disponevo infatti di una sessantina di automezzi Fiat 15 Ter, oltre una decina di Fiat 18 R.L.R. per trasporto di materiali per i servizi di Presidio a località vicine. Una quarantina di 15 Ter, attrezzati per il trasporto truppa per richieste di ricognizioni ed operazioni militari. Inoltre, già approntati ed a completa disposizione del Comando della Spedizione, vi erano 120 autocarri Fiat 15 Ter con 4 Ufficiali — 6 Sottufficiali e 150 fra meccanici e conduttori. Automezzi e personale erano sistemati in tre distinti capannoni. Oltre al comando del locale autoreparto, officina e amministrazione per aderire e soddisfare tutti i servizi locali, io ero anche il responsabile di tutto, perché designato a fare parte della spedizione, per la quale ricevevo ordini direttamente. A Tobruk, per la difesa del Presidio, vi era stato destinato il 10° Battaglione Eritreo, al comando del simpatico Maggiore di S.M. Ruggiero con un gruppo di artiglieria, un reparto meccanizzato con 4 carri armati Fiat e 6 autoblinde. Nella zona o nelle sue adiacenze, sostava quasi in permanenza la Squadriglia di Autoblinde, comandate dall’allora famoso Capitano Lorenzini (che morì poi generale nel 1941 in Eritrea) con l’ordine di tenere sgombro dai ribelli il territorio da Mekili a Bardia. L’Aeronautica militare era presente con una ventina di apparecchi e la Marina Militare con una Base attrezzatissima. Per la parte civile, un’ottima organizzazione con servizio diretto da un valente gentiluomo: il Commissario di Governo, Conte Gallarati Scotti. In generale tutti i servizi, militari e civili di collegamenti e rifornimenti, per ragioni di brevità e sicurezza, venivano svolti via mare. I servizi fuori Presidio su richieste del Comando della Spedizione o combinate col Comando Truppe. Spesso eseguivano puntate esplorative nelle zone di Birel Gobbi e Bir Hakeim; soste di pastori arabi che spesso risultavano ribelli con le armi nascoste. Ogni 15 giorni, da Tobruk, partiva un’autocolonna di 50 autocarri carichi di taniche di acqua potabile che venivano immesse in apposite cisterne in cemento che il Genio Militare, aveva da tempo costruite nella località di El Scegga a metà strada fra Badia e Giarabub ed identico servizio veniva designato da Bardia.
Il viaggio
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