Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1859Data di ritorno
1860Periodo storico
Periodo pre-unitario (fino al 1876)Nel novembre del 1859 Luigi Canzi, giovane imprenditore lombardo, arriva in Argentina al seguito di un amico impegnato in un’impresa di colonizzazione. Il Paese è ancora sconvolto dalla guerra civile, che a intermittenza dura da dieci anni. Solo un mese prima si è combattuta la battaglia di Cepeda.
Buenos Ayres il 16 Nov. 1859
Carissimo Amico
già da tre giorni mi trovo nella capitale della Repubblica Argentina. Gente, abitudini, clima, tutto mi fa accorto che mi trovo ad un’enorme distanza dai miei. Non posso difendermi da un sentimento di tristezza pensando che più di 7.000 miglia di liquido elemento mi separano dalla mia patria, dai miei cari! Se ammalassi! Se morissi! Solo, solo, sconosciuto, senza veder mio padre….. Eppure non sono che al principio del mio viaggio; fin’ora non ho superato che la parte più facile. Fra pochi giorni m’avventurerò in mezzo al gran continente ed oltre al mare metterò tra me e la patria le sterminate praterie del Sud America. A te solo dico queste cose, caro amico, e mostro il lato debole nella fermezza del proposito. Cogli indifferenti mostro gran risoluzione, anzi metto in ridicolo i mille spauracchi che mi mettono avanti gli occhi per farmi desistere dal viaggio nell’interno. Chi mi minaccia dell’indisciplina dei soldati dell’armata d’Urquiza i quali dispersi per la campagna vanno predando tutto da veri barbari vincitori; chi mi parla dei Gauchi e me li dipingono più che a mezzo selvaggi, digiuni di ogni idea di civiltà e di cortesia. I selvaggi – indios – formano il fondo di questo bel quadro. Alla descrizione che me ne fanno mi par di vedermeli venir addosso a furia coi loro indomiti cavalli, trarmi da sella, legarmi e digrignarmi i denti a farmi intendere che il mio strazio non sarà ultimato manco dopo la morte. Riderai delle idee che mi suscitano tali pericoli che io ora esagero ma ti assicuro che si presentano vivissime alla mente quando si sta per affrontarli. Aggiungi che tutti quelli pei quali ho lettere di raccomandazioni, non comprendono la mia mania di vedere, credono fare il mio interesse ventagliandomi i pericoli acciò mi persuada ad evitarli. Ma la forza di volontà supplisce a tutto. Un uomo quando ha fermamente deciso di fare una cosa non deve mai desisterne per timore personale veruno. Dunque si vada. Intanto però Moneta ed io siamo in un bel imbroglio per continuare il nostro viaggio. La guerra ha interrotte tutte le regolari comunicazioni ed i vapori del fiume Paranà. Se la guerra è finita ne restano ancora le vestigia. Entrando in Bueno-Ayres la prima cosa che ci colpì furono le barricate, guernite di cannoni, ad ogni sbocco di via, la gente tutta mezzo vestita militarmente, i selciati rotti, molte botteghe chiuse e via, via; conosci queste cose dal Milano del 48 e del 59.
Il viaggio
Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1859Data di ritorno
1860Periodo storico
Periodo pre-unitario (fino al 1876)Gli altri racconti di Luigi Canzi
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