Mestieri
Agente di custodiaLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
SerbiaData di partenza
1915Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Donato Vinci, soldato italiano caduto prigioniero degli austroungarici durante la Prima guerra mondiale, trascorre oltre due anni in un campo di prigionia in Serbia. Nell’ottobre 1918 giungono notizie dell’avanzata dei Serbi e del ritiro degli Austriaci e sul possibile trasferimento dei prigionieri in Austria o in Ungheria. Per evitare il trasferimento Donato decide di nascondersi.
Era il giorno 8 ottobre 1918, è da Jastebac si doveva partire subito, appiedi fino alla città di Krusevac, avendo sentore di ciò mi raccomandai agli austriaci che mi proteggevano di farmi avere il permesso di viaggiare in funicolare per giungere presto, onde sbricare faccende della stessa amministrazione, per vera fortuna mi fù concesso anche questo, è partì subito;
Non appena giunto alla stazione dell’Obilicevo, pressa la città di Krusevac, prima mia premura fu di raccogliere ancora un’altra rimanenza di denaro che dovevo riscuotere del riso che avevo venduto.
Poi fattosi sera tardi, andiedi ha dormire al Villino come sempre della Sig.ra Milanka Petrovic, in Langhe Strasse.
Alla mattina del 9 Ottobre 1918 ha buonora mi svegliai dicendo al compagno Venica Fabio, io vado al tale punto ad’attendere un paio di carri, per caricare gli ultimi pacchetti che sono giacenti alla Posta.
Così feci mi avviai per detto punto, è mentre aspettavo sulla via che veniva d’Alessandrovac, fui avvicinato da un giovane serbo, che mi rivolse le seguenti parole;
Colleco italiano che fai qua? Aspetto dei carri per andare ha caricare dei pacchetti italiani dalla posta, è portarli all’Obilicevo ove mi attendono tutti gli italiani del mio gruppo, in attesa di partenza per l’Austria Ungheria.
Il detto giovane era un Serbo cittadino di Belgrado, vestito alla moda paesana, però si vedeva ch’era un giovane di civile condizione ed istruito, sebbene sotto quelle veste che in loro linguagio chiamansi – Liliac ciavek cioè persona paesana – era conducente di un carro tirato da buoi, di una lunga carovana che momentaneamente si erano fermati per riposare pochi minuti, è vedendo a me in tale aspettativa, intuì quanto per me stava accadendo, consigliandomi in questo modo.
Colleco italiano, sentite il mio consiglio, io con questa carovana veniamo da Alessandrovac, ove tuona attualmente il cannone. Vuol dire che i nostri avanzano, non passerà che pochissimi giorni per essere liberati dai nostri, o dai nostri alleati.
Dunque ti scongiuro non andare più con gli austriaci è cerchi di nasconderti in qualche luogo, onde non farti trovare così fra poco sarai liberato, è potrai andartene in Italia, mentre se fai al contrario, chi sa quanto duri ancora la guerra ed ha subirne la prigionia per molto tempo incerto. Così detto mi concedai dal giovane serbo, con la testa assorta in mille pensieri.)
Finalmente presi decisione come quel Serbo mi aveva consigliato, è cammino facendo incontrai un altro che mi conoscevo, dandomi dei stessi consigli, allora senza aspettare più i carri mi dirigetti verso casa ove mi aspettava il mio compagno Venica Fabio con il caporale austriaco, è non appena m’impattei con loro, feci una finta per farmi credere, dissi ha questi, da questa mattina presto che mi ha lasciati dormendo, per andare ha prelevare i carri, fino ha questora non sono venuti ancora, adesso andateci voi perché io non ci vado più, mi sono stufato.
Il caporale austriaco, è Venica mi risposero che si sarebbero interessati loro di tutto. Avviandosi tutti due per cercare i carri, è per altri servizi. Non appena restai solo decisamente abbandonai senza preoccuparmi più dei vecchi compagni è ne del gruppo:
Mi chiamai un figlio della Singora Milanka a nome Draghi, è li domandai d’interessarsi immediatamente di trovarmi un nascondiglio per me è per la mia
roba, altrimenti me l’ho sarei cercato altrove, tale richiesta la feci in modo severo, tanto che il ragazzo risposami prontamente, che avrebbe provveduto a tutto lui senza il minimo indugio.
Il viaggio
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SerbiaData di partenza
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