La guerra è finita

Sulla riva di questo laghetto d’acqua zanzaroso sta Giannina, alla quale si accede per una stradetta che passa sotto un castello malandato. In questa città, della quale non si può oggi avere che una pallida idea, regna sicuramente la farne, perchè si notano segni di speculazione, di egoismo., nei cittadini, dai volti scuri e inespressivi. Siamo qui da vari giorni e, limitandoci al necessario, abbiamo distribuito alla folla pane, qualche scatoletta di carne e qualche coperta. Trascorre con noi molte ore della giornata davanti alle tende un ragazzo di circa dieci anni, che si dice orfano del capo musica di Giannina, intelligente, buono, che ci comprende bene ed è confortato dalle carezze di tutti i soldati. L’abbiamo spesso portato con noi a mangiare al ristorante posto davanti alla sede del Banco di Napoli, dove spendiamo i nostri inutili soldi in attesa di ripartire. C’è in fondo alla via anche una casa di tolleranza, che ha una affluenza rilevante, con i soldati quasi in fila. Strade strette., sporche e negozi con poca merce, tanto cara. Fuori città un discreto viale verso Arta e su a A. destra l’accampamento della 515” T.R.T. Mancini va a cipolle, Menchini a insalata e aranci. La guerra con la Grecia è finita e fra qualche giorno proseguiremo per Agrinion.