Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Il primo tentativo di emigrazione di Diego Cimino, che racconta la sua storia scrivendo in terza persona, si infrange al confine tra Francia e Germania, dove viene respinto e accompagnato alla frontiera perché non in regola con i documenti.
Diego compie 18 anni e fa domanda di guardia Finanza, viene chiamato ad Agrigento per la visita medica, tutto va bene, deve mandare soltanto i documenti richiesti a Roma, Atonia la sua mamma le dice di lavorare e non perdere la giornata che il denaro le serve. S’interessa lei, va al municipio di Grotte che le danno tutti i documenti richiesti meno uno, che gli impiegati ignorano, gli è stato detto: che questo non serve, quindi Atonia manda quei certificati meno il documento rilasciato dalla Finanza di Porto Empedocle, e fu così che venne respinta la domanda. Diego sopporta questa vita fino all’età di 19 anni, in quel periodo tutti emigrano, anche lui vuole andare via, è tutto difficile conosce una persona che per farle da guida vuole del denaro. Diego non ha denaro disponibile, s’impegna più nel lavoro, nel mese d’Aprile del 1959 ha messo insieme un po’ di denaro. È troppo tardi colui chi doveva farle da guida, non esiste più, Diego non può dormire riflette cosa fare, il mattino seguente si reca al comune di Grotte con 3 foto, chiede una tessera turista vuole andare in Germania. Diego si prepara le valigie con qualche indumento si reca alla stazione ferroviaria di Grotte chiede un biglietto per Frankfurt sul meno. Il treno non si lascia attendere. Arriva fumante emette vapore di tutte le parti. Diego apre lo sportello sale si cerca un posto in seconda classe, ora si sente tutto solo le scappa qualche lagrima, il treno parte direzione Milano la dove cambiare, anche a Basilea. Va tutto liscio finché non arrivava in Forbach l’ultima città tra la Francia e la Germania, il treno riparte Diego contento credendo di farcela, una voce Tedesca chiede il passaporto li da la carta di d’entità, la dogana si trattiene il documento e arrivati in Frankfurt l’obbliga a farsi un biglietto di ritorno, con quei pochi soldi che ha non può pagarsi il biglietto intero lo riceve fino a Milano con il resto di Mille lire, viene accompagnato con il treno fino a Mezzi in Francia. Diego che non si è allontanato mai più lontano d’Agrigento, si è confuso non sa cosa fare, si ricorda che in Francia vicino Mezzi lavora lo zio Salvatore, si reca al console Italiano chiede se lo aiutano a rintracciarlo. S’invia verso la ferrovia di Mezzi, deluso dell’incapacità dell’impiegato che non li ha trovato lo zio, poi non era difficile trovarlo avendole rinnovato il passaporto. A gesti chiede dove si trova il treno, scoraggiato sale sul treno, desolato perché l’avventura va a mal fine, non sa cosa pensare si sente solo e tradito da se stesso, intanto arriva a Milano chiede cosa può fare per ritornare a Grotte, non ha denaro per comprare il biglietto, le mille lire rimaste non li bastano. La polizia ferroviaria per farle il foglio di via, cerca di trattenerlo finché non arrivano i connotati da Grotte.
Poi li è stato consigliato di salire in treno, ogni qual volta che il controllore, lo pesca deve dirle, che è salito poco fa, poi aspetti i prossimi treni e continui. Sul treno ha paura del controllo si nasconde nei gabinetti, dei Napoletani si sono accorti e le anno chiesto se non hai il biglietto, Diego fa il segno con la testa inchinandola verso il basso: non temere siedi con noi fino a Napoli le hanno detto, strada facendo dovette andare in ritirata, passa il bigliettaio li chiese il biglietto che Diego non ha, il ragazzo Napoletano arriva di corsa con un biglietto in mano lo esibisce al controllore: questo è il suo biglietto lui risponde va bene. Ogni qual volta che passa il controllore chiede: tutto controllato? Si, in coro rispondono, mangia anche il pane con loro tutto va bene fino che sono arrivati a Napoli, augurandogli buona fortuna lo affidato a dei militari che vanno a licenza, viene fatto sistemare sotto la tavola che sporgeva sotto il finestrino con una giacca pendente un militare fa la finta di dormire per lasciare, riposare Diego che è molto stanco. Dorme tutta la notte, il mattino si svegli sul traghetto tra Villa San Giovanni e Messina, i militari vanno in coperta per prendere aria e per godersi il panorama, arrivati al porto di Messina si salutano Diego rimane solo ricorda che ha mille lire fa il biglietto per Grotte, le rimane il denaro per comprare un panino, risale sul treno fino a Catania, deve cambiare prende la littorina che dopo circa 4 ore arriva a Grotte. Disperato per la gran delusione riprende il lavoro, fa qualsiasi cosa per ricavare del denaro fino il mese di Settembre, ha accumulato denaro abbastanza da pagare il biglietto del treno, anche ne rimangano per poter pagare il ritorno in caso d’insuccesso, questa volta non può fallire ha già tutto programmato si è fatto anche pensiero per come passare la frontiera.
Il viaggio
Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Diego Cimino
Ritorno in Germania
Il primo Ottobre del 1959 Diego riprende la partenza, compra il biglietto per Forbach, un paese...
Sui e giù dalla Germania
Diego ritorna in Germania dopo che si è assicurato d'essere libero, e di non avere proli,...