Mestieri
operaio specializzatoLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
GreciaData di partenza
1962Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
lavoroTemi
lavoroUscito dalla scuola per saldatori di Gela, Diego trova subito un lavoro per un’importante compagnia petrolifera.
Finirono gli esami ed ogni giovane tornò a casa sua. La maggior parte dei giovani allievi era di Gela; ma molti venivano dai paesi vicini. Anch’io tornai a casa e strada facendo detti l’addio a quella fase della mia vita; non convinto, pensavo che tornando avrei ricominciato ad essere un peso per mio padre. Detti l’addio anche a quelle immense pianure di cotone che Gela produceva, e se non era cotone erano barbabietole da zucchero. Lungo la strada di ritorno si distinguevano molte postazioni militari chiamati bunker. Dopo 15 giorni dagli esami mi arrivò a casa un telegramma, con cui mi invitavano a presentarmi nel cantiere SAIPEM presso l’ANIC di Gela, per ragioni di lavoro’. A quell’invito non posavo più terra per la gioia, finalmente ero richiesto da un’azienda per andare a lavorare; e che azienda poi… La SAIPEM era un’azienda leader nel campo petrolifero ed era a partecipazione statale; ma io non capivo ancora cosa significasse a partecipazione statale. Non so come mio padre avesse trovato le duemila lire che mi ha messo in mano per andare a Gela, ma li presi ringraziando. Presi il treno; alla stazione di Gela c’era un uomo muto che voleva portarmi la valigia. Lo ringraziai, volle una sigaretta e gliela offrii; dopo di che lasciai il mio bagaglio dal signor C. e andai a presentarmi presso l’azienda. Mi chiesero il tesserino di disoccupazione rilasciato dall’ufficio della massima occupazione (ufficio di collocamento) e mi assunsero come manovale specializzato saldatore. Sbrigate le pratiche d’ufficio mi presentarono al capo dei saldatori e subito dopo mi mandarono a Gela per trovarmi un alloggio. Andai dalla signora C. pregandola di prendermi a casa sua, come avevo già fatto durante il corso all’INAPLI ma questa volta gli dissi che avevo trovato lavoro. Non potevo pagarla subito perciò dissi che l’avrei pagata col mio primo mensile. Lei mi guardò e mi sorrise accarezzandomi i capelli, mi disse: non ti preoccupare vai ad occupare il tuo solito posto. Mi faceva anche la spesa, povera donna e mi fece trovare una cucina a tre fornelli, la bombola e tutti gli attrezzi da cucina.
Il viaggio
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