Mestieri
registaLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
Cina, Malesia, NicaraguaData di partenza
1978Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Con un balzo in avanti di 7 anni, Daniele Cini ci porta in Nicaragua. Altro viaggio di lavoro e altro diario, che il regista introduce con queste parole: “Sono partito per il Nicaragua nel dicembre '85, su invito di un'agenzia pubblicitaria legata alla fronte sandìnista. Avevano chiesto al mio amico Piero De Chiara, che lavora per il P.C.I., di fare un corso sulle tecniche del messaggio pubblicitario. Piero ha coinvolto anche me, e ci siamo fermati là un mese”.
29.12.1985 La notte cala a 10.000 mt di quota. Entro, sopito, nell’interregno delle nuvole, in questo lungo trasbordo nella direzione opposta a quella scelta. Registro qui, ormai sbiadite già di emozioni, le ultime impressioni della partenza: i buchi da proiettili e l’angoscia dell’oblio in quell’angolo di morte a Fiumicino. Il dolce, avvolgente saluto di Gioia e sua figlia lasciate per l’ultima volta nella casa di S. Giovanni, piccola tranche di storia privata conclusa per sempre: Le giornate concluse degli ultimi saluti, la fatica che resta nel corpo e nell’amore. Frasi: non tornare cambiato (Carlo); non tornerai più (Mila); mi hai sempre mentito, per paura di dire ma quando torni te le faccio dire tutte (mamma); hai fatto bene a fare la vita che hai fatto, ma quando torni devi proprio cambiare vita (Marta); Rosamaria e Silvana mi hanno cortesemente risparmiato i loro epitaffi. Tutto questo è già sotto le nuvole: nella mia testa però non c’è ancora nemmeno un colore della terra che vado a cercare. Neanche le frasi della nuova lingua con cui esordire. Sono in terra smilitarizzata: in un’area geometrica, astratta, cioè a completa disposizione del corpo.
Notte 29/30 La notte più lunga. Dalle 15,30 alle 18 (Managua) circa trenta ore di buio. Belle ragazze in aeroporto spettrale. Comincio a vedere nicaraguensi; l’aereo sembra un treno rosso delle manifestazioni internazionaliste. Il sardonico Piero mi mette in guardia contro i “nicas”, che sono tutte spie comuniste. Sembra un ebreo che racconta barzellette sugli ebrei. Guardo questi gioviali giovanotti baffuti e li immagino truci (o audaci?) combattenti. Ora invece sono sdraiati su un gruppetto di scandinave alternative: allegri galletti latini. Più ci avviciniamo ai tropici e più fa freddo: non capisco. Dicono che siamo sopra il Polo Nord.
Il viaggio
Mestieri
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Cina, Malesia, NicaraguaData di partenza
1978Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Daniele Cini
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