Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
UngheriaPeriodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
Quando l’Italia firma l’Armistizio dell’8 settembre 1943 con gli eserciti Alleati, Fiorenza è in Ungheria: ha undici anni e sino a quel momento, come figlia di un funzionario presso la Regia Legazione d’Italia, ha avuto un’esistenza agiata. L’Ungheria ha riconosciuto il governo della Repubblica di Salò, ma è invasa ugualmente dall’esercito tedesco nel marzo 1944 e, per il padre di Fiorenza, l’adesione al governo di Badoglio significa la deportazione a Mauthausen. Per Fiorenza, sua madre e suo fratello Italo, l’arresto del padre vuol dire prima l’internamento diplomatico nei monti Matra, poi il campo di concentramento a Csàkànydoroszlo assieme a Giorgio Perlasca, amico di famiglia, presente a sua volta in Ungheria con incarichi diplomatici, all’inizio del conflitto, e destinato ad avere un ruolo chiave nel salvataggio di migliaia di ebrei ungheresi dalla deportazione nei lager nazisti. Fuggiti insieme a Budapest, Fiorenza viene separata dal fratello, protetto da Perlasca nell’edificio della Legazione Spagnola, e trova ospitalità da una cugina fin quando la città viene liberata dai russi. Nel caos che si crea in seguito a quegli eventi, Fiorenza si ritrova in viaggio verso la Romania su un camion pieno di bambini e per un breve periodo è ospite di una famiglia, poi rimane per oltre un mese presso l’Istituto religioso delle Maestre Pie Venerini. Torna a Roma nell’agosto 1945 grazie alla Croce Rossa italiana e riabbraccia la famiglia, segnata indelebilmente dalla disfatta della guerra.
Il viaggio
I racconti
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