Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1945Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Il breve soggiorno di Giovanna in Svizzera è finito. La bambina, accolta per qualche mese da una agiata famiglia grazie a un’iniziativa della Croce Rossa, deve tornare in Italia. Ad attenderla ci sono gli affetti familiari, ma anche numerosi problemi legati all’indigenza e alla ricostruzione del Paese.
I tre mesi passarono in un lampo, confesso che non avevo per nulla nostalgia di casa ne di mia madre. Quando ritornai mia madre non mi riconobbe tanto ero cambiata, ero elegantissima con il soprabito sul braccio e, disse, un aria altera con il mio naso all’insù. Verena mi aveva cucito nell’orlo del soprabito dei franchi svizzeri e oltre ad un valigione pieno di vestiti e biancheria avevo addosso tutto doppio, calzettoni, maglietta e vestito. Abbracci, lacrime di gioia, a casa mi avevano fatto la ciambella dolce, c’èra tutta la famiglia compreso mia nonna, i miei fratelli che per nascondere la gioia mi prendevano in giro per l’aria da signorina che avevo. Dopo il ritorno trionfale ricominciai la solita vita, i miei fratelli mi prendevano in giro per le buone maniere che avevo appreso nello stare a tavola e anche a parlare, gli svizzeri in questo erano stati severi, d’altronde ero molto propensa ad apprendere perché mi avevano sempre dato noia le maniere volgari e le bestemmie che circolavano spesso in casa. Ricominciai ad andare a scuola, fu difficile ricominciare dopo gli anni della guerra, ricordo la scuola Giotto in via Capo di Mondo, la maestra dolcissima che mi confortava perché piangevo, feci amicizia con delle bimbe, una in particolare, si chiamava Paola, abitava vicino a me nelle case dei pompieri, erano belle case con giardini interni che collegavano tutti gli appartamenti prendendo un intero isolato di via Masaccio angolo via Capo di Mondo, si giocava in quei giardini anche insieme ai maschi, essendo lontano dagli sguardi di mia madre mi scatenavo e tornando a casa sudatissima mi aspettava la solita tiritera, che l’avevo abbandonata, che ero cattiva, che io non dovevo nascere, che lei aveva cercato di abortire (che significava?) ma essendo io cattiva ero venuta lo stesso e lei si era sacrificata per me e per questo dovevo starle vicino. Tornarono i proprietari della villa,i marchesi La Greca, ci imposero subito delle rigide regole, cera un grande giardino dove andavo a giocare e lo chiusero con un cancelletto lasciando solo un piccolo corridoio di terra dove cera l’ingresso della servitù e dove salendo delle strette scale si entrava in casa nostra. Arrivarono con servitù e cuoca le quali mi presero in simpatia chiamandomi spesso nel guardaroba dove stiravano, li stavo al calduccio e mi davano anche la merenda, solo dovevo scappare se si sentiva arrivare la marchesa. Ci requisirono una stanza, fortunatamente serviva solo a mio padre per metterci i barattoli delle tinte, fecero portare dai servitori delle misteriose scatole e qualche baule, chiusero la stanza a chiave, ero enormemente incuriosita e una volta che vidi il loro cameriere che apriva la porta, chiesi cosa ci fosse dentro i bauli e le scatole, rispose libri, la parola magica per me, lo pregai di farmeli vedere, nicchiò un pochino ma cedette, non si salvò più, la seconda volta mi diede la chiave raccomandandomi di tenere in ordine tutto. Di nuovo la scoperta di un tesoro, le casse erano piene di libri di tutti i generi, dalle fiabe, alle storie di Ginevra e Lancillotto, Zolà, Salgari con i suoi pirati e indiani, cera anche la Divina Commedia illustrata da Dorè ( più tardi ho saputo chi era) ecc… … che meraviglia!!!il luogo divenne un rifugio dove passavo le ore più belle.
Il viaggio
Mestieri
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licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1945Periodo storico
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