Mestieri
musicistaLivello di scolarizzazione
diploma di conservatorioPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
lavoroTemi
lavoroFinalmente Corrado riesce a procurarsi l’occasione per lavorare come musicista anche in Argentina. Ma qualcosa va storto.
Dato che tutti i pomeriggi acquistavo “la Razòn” – il giornale del pomeriggio – , mi capitò di leggere che Radio el Pueblo ( una delle diciassette emittenti radiofoniche di Buenos Aires ) faceva richiesta proprio di un mandolinista. Il giorno successivo ( ricordo che era un venerdì ) mi presentai per l’audizione. Eseguii la “violinata” dall’opera “Amico Fritz” di Mascagni e , accompagnato dal pianoforte, la “Zingaresca” di Sarasate. Il direttore del programma fu soddisfatto e mi invitò a presentarmi il lunedì successivo per la messa in onda in diretta. Io, dalla gioia non stavo più in me, e con gli amici ( ne avevo tanti ! ) il sabato successivo fummo ospiti di un amico italiano che abitava con la famiglia a Villa Martelli, in periferia di Buenos Aires… a circa quaranta chilometri dal centro ! Presso quegli amici fui ospite per tutta la giornata di sabato, per tutta la domenica ed anche per tutto il lunedì, perciò andò a finire che alle diciannove di quel lunedì dovetti telefonare a Radio el Pueblo per avvertire che non sarei potuto andare per la trasmissione. La persona che mi rispose al telefono dopo un attimo di silenzio mi chiese se avevo letto il giornale, che pubblicizzava proprio quel programma al quale avrei dovuto partecipare con la mia esecuzione; gli dissi che l’avevo letto, ma che comunque non mi era possibile rispettare quell’impegno che avevo preso. Prima di riattaccare mi invitò a contare i giorni che sarebbero trascorsi prima che io potessi di nuovo partecipare alle trasmissioni radiofoniche, aggiungendo che ciò valeva per tutte le emittenti della città. Aveva ragione ! Nei giorni successivi mi presentai a Radio el Pueblo, Radio Excelsior, ed a tante altre emittenti, che subito si mostrarono interessate a ciò che proponevo, ma non appena davo le mie generalità cambiavano idea, dicendo che non se sarebbe fatto nulla. Trascorsero circa tre mesi prima che riuscissi di nuovo a suonare alla radio, ma non come solista, bensì semplicemente come componente dell’allora rinomatissima orchestra “Isla de Capri”, formazione ‘per la quale io, accompagnato dall’orchestra, eseguivo la “sigla” con cui essa si presentava. Il lavoro in falegnameria mi consentiva non solo di ritagliarmi il tempo per mantenere i miei contatti con l’ambiente artistico – musicale, ma anche di inviare in Italia – seppure in quantità non rilevante – delle somme di denaro. In quel periodo avviai anche le pratiche per sposarmi, e nel frattempo presi in affitto un appartamento che ammobiliai nell’attesa di essere raggiunto da quella ragazza che poi sarebbe diventata mia moglie. In quei primi mesi di permanenza a Buenos Aires, a parte il timore per la guerra in Corea – che temevo potesse coinvolgere anche l’Italia per via del suo schieramento con l’Alleanza Atlantica – mi sembrava di vivere un sogno.
Il viaggio
Mestieri
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