Mestieri
consulenteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
2011Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dal Kerala all’Andra Pradesh, prosegue il viaggio di Giancarlo e della figlia Andreina nell’India del 2011, sempre “scortati” dalla rete religiosa che fa capo al Green Farm Movement che li ospita e dirige.
Poco meno di due ore di volo da Kochi alla capitale dell’Andra Pradesh, l’autista di Br. Thomas, che era arrivato da Ragunatpally con il lussuoso fuoristrada della St. Mary’s School, ci attendeva all’aeroporto per portarci al nostro alloggio nel centro di Secundarabad, così viene chiamata la parte più nuova della città, la casa provinciale della congregazione cattolica SVD (Society of Divine Word) fondata da St. Arnold Bhavan, la cui statua è al centro della corte d’entrata; un edificio funzionale, a piano terra sale per incontri e ricreazione, mensa e cucina, cappella, al piano superiore stanze a 2 letti con zanzariera con bagno (e doccia fredda ovviamente) per i membri della comunità e per i visitatori come appunto noialtri. La presenza della zanzariera ha subito fatto sentire ad Andreina il ronzio dei volatili, che invece per me erano del tutto assenti in questa stagione. W le diversità!
Br. Thomas aveva preannunciato il nostro arrivo a Fr. Peter Daniel SJ, Province Development Director, un sacerdote gesuita che nella comunità cattolica in Andra Pradesh opera come promotore e fautore dei progetti di sviluppo sociale e umano. Fr. Daniel ha insistito per conoscerci, invitandoci a cena nel suo alloggio che condivide con tre padri gesuiti, Fr. Louis Doss, Fr. Bhaskar, e Fr. Dhanapaul. Una serata che si prospettava interessante. Un incontro del tutto informale, Fr. Daniel un personaggio ben piantato che subito incute rispetto, anche se era in calzoni corti e camiciola variopinta, gli altri tre padri invece erano in tonaca, una piccola organizzata comunità autogestita dove si respirava una atmosfera di amicizia e di attività e pensieri condivisi. Il nostro Br. Thomas sembrava un po’ in soggezione, per una forma di rispetto verso Fr. Daniel, che tra l’altro ha certamente partecipato alla costruzione della scuola da lui diretta. Si è subito stabilito un rapporto cordiale e anche scherzoso intorno a quel tavolo e la cena tipicamente indiana preparata da uno dei padri nella cucina accanto. Così en passant abbiamo saputo che Fr. Daniel aveva partecipato come delegato a un importante congresso mondiale in Canada dell’ordine dei Gesuiti. Insomma un personaggio di gran valore e istintivamente carismatico, col quale sono contento di aver avviato un rapporto personale. Non posso qui dilungarmi sulla serata, ricordo solo ii breve racconto dì Fr. Daniel sui suoi primi contatti con la gente contadina dei lontani villaggi isolati dal resto del mondo e di come lui avesse una nostalgia di quei posti remoti e di quelle comunità primitive dove aveva iniziato la sua opera. Ho ospitato Fr. Daniel in una sua successiva visita a Milano, in tale occasione abbiamo da lui avuto un’ampia descrizione delle sue ricche esperienze di vita in Andra Pradesh, ricordate nell’ampia raccolta fotografica dei villaggi e delle comunità da lui aiutate. Ma torniamo a Hyderabad, una città interessante per storia e cultura antica e sviluppatasi poi fino alla modernità odierna anche in importanti attività culturali, industriali e commerciali e nei collegamenti ferroviari grazie alla sua posizione geografica nel centro del sub-continente indiano. La città è considerata alla pari di Bangalore tra le più avanzate per strutture di studio e istituti di ricerca. Un breve cenno storico di inquadramento: all’inizio nel XVI secolo il territorio che divenne poi lo stato e la città di Hyderabad, entrò nei possedimenti della dinastia araba Qutb Shashi, che lo governò col titolo di sultani di Golconda; nel 1687, fu incorporato nell’impero Moghul, ma presto il governatore designato fu esautorato da un ufficiale che sì ìmpadronì del controllo della regione nel 1724 con il titolo principesco di Nizam-al-Mulk. Fin dal primo Nizam e nei secoli successivi la cultura e l’arte islamica fecero di Hyderabad un centro di primaria importanza, sul quale si innestò nel corso dei secoli successivi anche un conseguente sviluppo economico. Nei primi anni dell’800 il principato venne incorporato nei territori del protettorato inglese, ma fu poi governato dalla stessa dinastia oltre la data dell’indipendenza indiana nel 1947, fino al 1950 anno in cui fu ufficialmente incorporato nell’Unione Indiana.
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