Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
guerraTemi
guerraDalla Jugoslavia all’Egitto, transitando per Caserta e la Sicilia. Ambrogetti resta ferito durante la battaglia di El Alamein, alla fine del 1942, e cade prigioniero degli inglesi.
Partimmo da Caserta nel mese di giugno 1942, per la Sicilia, precisamente per Castelvetrano dove c’era l’aeroporto. Di lì partimmo con grossi bimotori, 40 soldati dentro ogni apparecchio e dopo 3 ore e ¾ arriviamo in Libia a Tripoli, Africa del Nord. In quei posti vi era un caldo veramente torrido a ben 40 gradi sopra lo zero. Lì incominciammo le avanzate verso El’Alamein poco distante da Alessandria D’Egitto. Ma la nostra permanenza in quel luogo ha durato ben poco, l’indomani ci hanno attacca to gli Inglesi con apparecchi da bombardamento e carri armati, di giorno e di notte, sembrava un inferno di fuoco, camion bruciati, cannoni paralizzati, molti i feriti e diversi i morti. E così abbiamo cominciato a tornare indietro, poi ancora un pò indietro e un pò avanti, in pochi mesi ci hanno respinti fino e Tripoli di nuovo, dove eravamo rimasti con pochi mezzi, quasi tutti scassati dai bombardamenti e con pochissimi uomini di tutti i reggimenti. Qui ci fermammo per pochi mesi durante i quali, prendendo un pò di uomini da un reggimento e un pò da un altro, hanno formato nuovi reggimenti. Ma gli Inglesi e Americani insieme erano molto più forti di noi, noi che eravamo insieme ai tedeschi e ci hanno di nuovo costretto alla ritirata verso la Tunisia. Così dopo pochi mesi ci hanno circondati poco lontano da Tunisi. Lì fummo martellati a morte dall’aviazione e dai carriarmati, in quella battaglia fui ferito anch’io, la mattina di Pasqua del 43 mentre con un camion portavo le munizioni ai miei compagni che si trovavano in linea. In un bombardamento il camion si è rovesciato sulla scarpata insieme alle munizioni ed io ho perso la conoscenza nell’urto.
Dopo 6-7 ore mi sono ripreso e i miei compagni mi avevano portato in infermeria, una tenda da campo, dove mi sono accorto di avere il braccio sinistro rotto in due posti, e la mano sinistra con un buco nel mezzo del polpastro. Dopo circa dieci giorni mentre mi trovavo all’ospedale da campo, una mattina sono arrivati gli Americani e ci hanno presi prigionieri, e in solo due giorni ci siamo arresi tutti. Nei giorni successivi poi gli Americani e gli Inglesi si sono di visi i prigionieri ed io sono rimasto agli inglesi i quali hanno diviso i feriti in un campo e i non feriti in un altro. Ame che ero ferito mi hanno curato fino alla guarigione, dopo mi hanno trasferito insieme agli altri che stavano bene e ci hanno rinchiusi in recinti dandoci da mangiare una scatoletta in cincuanta persone al giorno, oppure un biscotto a testa. Cosìcche in quattro mesi io personalmente mi sono ridotto come uno scheletro diminuendo la metà del peso.
Il viaggio
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