Mestieri
Insegnante di lingueLivello di scolarizzazione
Laurea magistralePaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
2004Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
ritornoTemi
ritornoDopo aver manifestato un’irritazione cutanea, Consuelo decide che è giunto il momento di tornare in Italia, anticipando di un poco il viaggio di ritorno. La sua esperienza è stata provante dal punto di vista fisico, straordinaria dal punto di vista esperienziale. Tornerà, lo scrive sul suo diario, in India.
30.07.04
…Eccomi qua, sul primo volo del mio rimpatrio! Chissà se ho fatto la cosa giusta. Sto già rimpiangendo quei 14 giorni in più in cui sarei potuta rimanere qui. Guardo l’India, la mia India da questo oblò! (è strano però tutte le volte finisco vicino al finestrino). È BELLISSIMA . AMO QUESTO PAESE ED ORA LO SENTO Più MIO. Ma ormai è palese. Non posso stare in condizioni igieniche precarie, il mio stomaco è troppo debole! Laghi, fiumi, alberi, campi! Dall’alto tutto appare molto più bello. Stamattina non potevo aprire gli occhi sapendo che quello sarebbe stato il mio ultimo risveglio qui, no, non ci posso credere. Non riuscivo a preparare la valigia, mi hanno dovuto aiutare. Le mani mi tremavano. Dopo aver preso tutte le mie medicine e dopo aver bevuto un sorso di tè (perché di più non riuscivo a fare), solita visita alla toilette. È ormai il terzo giorno che va avanti così, sono le nove e mi reco a scuola a salutare. Mi regalano tre libri. Sono davvero contenta, sono fondamentali per me. Dopo di che, saluto tutte le insegnanti e i ragazzini. Vado a salutare tutte le aspiranti suore, mi cantano una canzone in hindi per salutarmi. Mi scendono le lacrime quasi senza accorgermene. Il caldo che sentivo lungo le gambe già da stamattina, aumenta sempre di più. Scendo, prendo un tè veloce! Saluto le altre suore e salgo sulla jeep. Non riesco a guardare fuori, non riesco a salutare quello che è stata la mia casa per tanto tempo. C’ è UNA SOLA COSA CHE RIMPIANGO DI NON AVER FATTO!!! QUEL TEMPIETTO ROSSO, quel bellissimo tempietto rosso che vedevo tutti i giorni dalla terrazza. Mi ero promessa che prima di tornare sarei andata a vederlo. Non saprò mai com’ è fatto. Perché so che mai tornerò qui. Vado a comprare qualcosa di ricordo perché altrimenti non posso portare a casa niente! Entro in un negozio di strumenti. Sono rimasta esterrefatta. Comprerei tutto ma non ne ho il tempo, né la voglia. Prendo solo due tamburelli, uno per me, ed uno per il mio migliore amico musicista. Qui ci sono la tabla, violini, bassi, chitarre. Tutto artigianale. In quel negozio c’ era un profumo di legno, un colore stupendo. Nel frattempo già due lebbrosi per strada mi avevano toccato per chiedermi l’elemosina. È strano, ma allo stesso tempo comprensibile, il fatto che quando mi vedono in città si aggrappano a me. Come questi due bambini, uno piccolo in braccio alla sorellina più grande, che mi tirano il vestito, mi toccano le mani, vogliono dei soldi o del riso (così mi dicono). La bambina ha i capelli tutti rovinati, anche strappati. Il maschietto ha del mucco che scende dal naso. È sicuramente malato, si vede anche dagli occhi. Così dopo aver ottenuto il resto per i due fermacapelli che mi sono comprata, metto giusto quelle due rupie che ho nelle loro mani. Ormai riesco a riconoscerli lontano un miglio i bambini che chiedono l’elemosina.. Infatti ne intravedo altri due, e anche loro con quel classico gesto di toccarti e di toccarsi la pancia per dire che non hanno niente da mangiare, mi chiedono ancora soldi, e potrei dargliene, ma poi mi assalirebbero ancora. Quindi faccio finta di niente…è difficile, molto difficile. Camminare sapendo di avere dietro di te due persone, due vite umane. Arrivata in aeroporto vado all’ ufficio per cambiare il biglietto. Dovrei pagare 60€ di penale, ma penso che non se ne siano ricordati o che addirittura non lo sappiano.
Dovrei essere appiccicata al televisore per cercare di captare qualche parola, ma non ne ho la forza. Non riesco a muovermi… Nelle gambe sento un caldo allucinante, e lo sfogo aumenta sempre di più. Speriamo che nessuno lo veda. A parte che in quest’ aeroporto c’ è un casino di gente che neanche ci si riesce a muovere. Perché devono capitare tutte a me? Bè, la risposta gia ce l’ho, perché me le vado a cercare, e perché in fondo in fondo, mi piace stare tra le cose strane… Qua dormono tutti, mi sa che ci provo anche io, vediamo cosa riesco a fare, l’unica cosa che non devo fare è pensare troppo, altrimenti poi comincerei a far uscire dagli occhi dei goccioloni molto profondi. Bene, 2:10, imbarcata. Sono seduta di fianco ad un punjabi, con il turbante azzurro. È carino, solo un po’ cicciotello. Tutto ingioiellato..
Leggo dal giornale italiano, con spiacevole sorpresa che è morto Tiziano Terzani..Credo che leggerò l’ articolo sul Corriere della Sera.
Fa davvero strano tornare in questo mondo italiano, ma tanto io òra so d’ India. Ho anche comprato un piccolo profumino al muschio bianco e continuo ad annusarmi per non perdere la fragranza e l’essenza che l’India mi ha regalato. Guardo fuori dal finestrino..
PROMETTO CHE TORNERò. COSTI QUEL CHE COSTI. VOGLIO ASSAPORARE OGNI SINGOLO ASPETTO, LATO, ANGOLO DI QUESTO PAESE. OGNI PROFUMO, OGNI ODORE, OGNI ESSENZA.
Ecco stiamo per partire… Ci allontaniamo, lentamente dal mondo dei miei sogni..
Bè buon risveglio India, mi mancherai, ti porterò nel mio essere di tutti i giorni, della mia vita, con tutti i volti, che hai deciso di presentarmi come tua rappresentanza. Arrivederci.
Il viaggio
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