Mestieri
barbiereLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nonostante tutti i tentativi fatti per evitare la partenza, Luigi Marini nella primavera del 1935 viene infine imbarcato per l’Africa Orientale, destinato a partecipare alla guerra contro l’Etiopia che l’Italia intraprenderà nel giro di pochi mesi.
Il giorno dopo attraccammo al porto di Massaua. Ci fecero rimanere nella nave fino a tarda sera, era un caldo infernale, sembrava di soffocare, benché fossimo solo con il costume e il casco: quest’ultimo lo tenevamo per ripararci dalle insolazioni. Finalmente, stremati da quell’atroce afa, sbarcammo. A terra ci attendeva una colonna di camio, e caricati come bestie iniziammo un viaggio che sarebbe poi durato per molti Km attraverso le alture e le savane. Le strade erano come mulattiere, non vi era visibilità, era notte tarda e dal freddo che ci prese deducemmo di trovarci ad alta quota. Essendo privi di vestiti, perché ce li avevamo tolti dal caldo, per ripararci da quell’improvviso sbalzo di temperatura, dovemmo assestarci stretti stretti. All’alba arrivammo in una località chiamata “Campo Polo”. Li ci divisero in gruppi per essere poi assegnati ai vari battaglioni. Devo dire che rimasi talmente allucinato da quella terra così diversa, con quel sole così cocente e con quelle facce così scure, quasi da credere di trovarmi in un altro sondo, e fu proprio quella assoluta diversità ad incuriosirmi al punto tale che ne volli sapere di più. Venne Fuori che la stragrande maggioranza della popolazione era ancora allo stato primitivo e devo dire, che, tutti i nostri tentativi di incivilimento andarono falliti. Inoltre vi erano continui contrasti religiosi dovuti al grande numero di razze conviventi nello stesso territorio, a ciò si aggiunsero l’odio e le diverse tradizioni. Insomma, era una parte del mondo a me immensamente sconosciuta e potete voi stessi immaginarvi quale fosse la situazione. Durante la nostra faticosa marcia avemmo modo di vedere le più disparate razze di animali, ma quello che ci colpì più di tutti fu il grido degli sciacalli e l’urlo delle iene. A proposito di iene, una sera accadde un fatto curioso: un solda-to impaurito, si mise a sparare credendo che quelle odiose bestie ci assalissero, e mancò poco che non ammazzasse un nostro ufficiale. Intanto la marcia continuava imperterrita, mentre la nostra resistenza fisica era ormai al limite e allora io ed un mio amico sici-liano decidemmo di scappare. Aiutati da un nostro caporale riuscimmo a salire in un camion di passaggio, arrivammo così ad Adigrat, perché quel camion ci fece perdere di vista il nostro reparto, così che per alcuni giorni ci arrangiammo in altri. Avevamo corso un bel rischio!!! Se ci avessero scoperto saremmo finiti sotto processo per diserzione. Ha il Signore non ci abbandonò e riuscimmo così a rientrare nei nostri reparti senza alcuna complicazione. Fui assegnato al Quartiere Generale come aiutante nella cucina per sottoufficiali.
Il viaggio
Mestieri
barbiereLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Luigi Marini
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