Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo l’8 settembre 1943 Bassano teme di essere catturato dai tedeschi e con alcuni amici progetta la fuga verso la Svizzera.
24 Settembre 1943
Da una settimana mi trovo ad Ardenno per evitare con altri tre compagni di essere catturati dai Tedeschi e finire come tanti altri disgraziati nei campi di concentramento oltre il Brennero – Sono con me Sala Giovanni di Lecco, che ha voluto affidarsi alla mia sorte, il Ten. Trabattoni ed il Cap. Beguis che mi hanno raggiunto ad Ardenno e dopo essersi trattenuti qualche giorno con noi sono ripartiti ieri sera verso Tirano ed entreranno in Svizzera da quella parte. Noi due invece abbiamo deciso di trattenerci in Italia fino a quando ci sarà possibile restarci.
Oggi invece, di ritorno da una scappata a Morbegno, trovo mia sorella Teresina ad Ardenno, la quale, arrivata espressamente da Erba, mi informa che ieri si sono presentati in casa mia una ventina di tedeschi armati di fucili e mitragliatori, hanno cercato di me e di mio fratello Luigi, rovistando per tutta la casa ed il magazzino. Cercavano inoltre con tutta evidenza armi e che naturalmente non hanno trovato. Questa notizia mi ha fortemente impressionato, poiché penso con ansia alle eventuali rappresaglie successive che gli oppressori tedeschi possano sottoporre i miei famigliari, aiutati per l’occasione dai farabutti fascisti. Rimando a tempo opportuno la immancabile vendetta contro questi ignobili italiani e decido di espatriare subito. Preparati i sacchi da montagna, alle 13.30, salutata mia sorella ed i conoscenti della casa ospitale, parto per S. Martino di Val Masino ove contiamo di pernottare. Accompagnato dal bravo Libera arrivo in questo paese verso le ore 17 e qui una non lieta notizia ci attende: si aspetta da un minuto all’altro una macchina che trasporta militari tedeschi i quali sceglieranno un comodo alloggio per accantonare una quindicina di uomoni per la sorveglianza dei passaggi montani di frontiera. Ci nascondiamo in una casa di un contadino mentre, nel frattempo ci informano che i tedeschi arrivati sono proseguiti all’Albergo Bagni di Val Masino e di ritorno si fermano a S. Martino per visitare un albergo, entro il quale abbiamo fissato di passare la notte; chiedono se l’ambiente abbia gli impianti di riscaldamento ed avutane risposta negativa, ritornano a valle, avvertendo che arriveranno ancora il giorno appresso. Ritorniamo quindi in questo albergo per dormire e ci corichiamo col proposito di partire al mattino prestissimo, dopo esserci accordati con una guida che Sala riconosce essere stato un suo compagno d’armi.
Il viaggio
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