Sunflower

Lusitu (zambia), 29.10.1987

Carissimi amici, Il progetto a cui stiamo lavorando investe un’area di circa 20 Km di raggio, lungo la vallata del fiume Zambezi, nella Provincia Sud della Repubblica della Zambia. La gestione del progetto é affidata al Celim di Milano ( Centro Laici Italiani per le Missioni), organismo non governativo senza fini di lucro. La zona è caratterizzata da una notevole densità di popolazione con un discreto patrimonio zootecnico e una buona estensione di terreno coltivabile. Tuttavia manca nella zona un’organizzazione delle varie attività, il che comporta una scarsa valorizzazione delle risorse locali ed il conseguente, esodo verso le città. Un grosso problema è rappresentato dalla desertificazione, fenomeno derivante dal taglio indiscriminato degli alberi, dalla presenza di numerosissime capre allo stato brado e dal ridottissimo apporto di sostanza organica ai terreni coltivati. Considerati questi fatti, si intende realizzare un progetto cha miri a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale perché essa rimanga in zona e diminuisca l’esodo verso le città; ciò sembra attuabile stimolando la popolazione locale, soprattutto giovanile, a collaborare mediante la creazione di cooperative di produzione, tra: formazione e servizio in diversi settori: – idrico; – agricolo; – zootecnico; -della trasformazione e trasporto; – sociale: promozione della donna e dei bambini in età prescolare. Queste sono dunque le linee generali del nostro lavoro. Le difficoltà, soprattutto economiche, non mancano: la Zambia é un paese veramente povero e con forti vincoli di dipendenza per le importazioni. Per questa stagione agricola prevediamo di aiutare dei gruppi di lavoro nei diversi villaggi, con l’intento di migliorare l’agricoltura, tradizionale. Forniamo semi scelti di girasole (sunflower) e fertilizzanti, nella speranza di poter avere al più presto le macchine per la trasformazione dell’olio, elemento molto importante per l’alimentazione locale.

Grato per la vostra amicizia vi mando i miei più cari saluti

Paolo Cereda