Mestieri
scrittoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Francia, ArgentinaData di partenza
1922Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)È il 1926, lo scrittore giramondo Virgilio Martini è in viaggio in treno da Firenze a Parigi.
Torino. Il direttissimo per Parigi è già partito; il prossimo treno, un accelerato, partirà alle 6.15.
La sala d’aspetto è piena di gente che dorme e parla sommesso. Due ragazze si sono allungate sul velluto di un divano; su quattro poltrone stanno, in pose dignitose, quattro signore; sui rimanenti divani, pigiati, tutti gli altri. Italiani gli ultimi, francesi le seconde, inglesi le prime.
Le ossa rotte da poche ore di mezzo sonno, al piccolo trotto andiamo, nella mattina di pioggia e di freddo, verso la frontiera.
Una neve sottile che si disfà subito in acqua. Le montagne bianche oscillano nella nebbia.
Bardonecchia, candida. Addio all’Italia sotto una nevicata fitta.
Modane. Ride il sole sulle vette nevose, sulla spianata verde, sui tetti grigi.
Mi vien voglia, con tanto sole che fa contrasto alla neve dall’altra parte del Moncenisio, di perdere ancora un treno per fermarmi a dare un’occhiata al paese. Modane-Gare e Modane-Ville: due paesi, a poco più di mezzo chilometro. Case modeste sui cigli della strada, casupole nei vicoli melmosi dove passeggiano le galline, tronchi d’albero dappertutto, botteghe e alberghetti con le insegne in due lingue. E un fiumiciattolo bigio e sporco per le acque torbide che precipitano dalle vette del Cenisio e degli altri monti.
Al primo che passa domando, in francese, il nome del fiumiciattolo. Mi risponde in italiano: “L’Arco”. Elle, apostrofo, arco.
Un ragazzino lancia grandi squilli di tromba, per far voltare la gente, e urla: “La Stampà, La Gazzettà del Popolò, Le Nouvelliste de Lyon!”
E a uno che gli allunga i soldi : “Ciapa là”.
Chambéry. Le montagne han digradato dalle altezze d’inarrivabili nevi; la Savoia sta per finire. Comincerà fra poco una pianura uguale, verde pallida sotto un cielo scialbo, che durerà per centinaia di chilometri, fino a Parigi, interrotta da scarse casucce sperdute, da pochi paesi, da pochissime città.
Chiara e stretta la Senna fra le rive verdi, sotto il cielo grigio un po’ nebbioso della prima mattina.
Comincia la grande banlieue.
Battimi in faccia, vento del nord; portami sùbito l’alito e l’ansito grevi di Parigi; fammi sùbito risentire il profumo avvelenato della Città delle città.
Il viaggio
Mestieri
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1922Periodo storico
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