Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Il tormentato viaggio di Giuseppe dall’Italia alla Svizzera non si è ancora concluso: giunto di notte a destinazione, non ha un posto dove andare a dormire.
A mezzanotte e dieci arrivammo a SOLOTHURN, ed il controllore passò tutte le carrozze avvisando che si doveva scendere tutti. Scesi anch’io con gli altri, e mi incamminai lungo il corridoio sotterraneo che attraversava la stazione, e portava fuori di fronte alla stazione delle ferrovie centrali, quando riemersi e mi trovai la città di fronte, mi guardai un po’ attorno, cera poca gente in giro ormai; allora mi sedetti in una panchina, ed aprii la valigia di cartone, non certo per cercare dei soldi che non cerano, e nemmeno per cercare del cibo da mangiare, ma cercavo qualcosa di ben più prezioso, dentro il passaporto avevo messo un biglietto con l’indirizzo di dove dovevo arrivare, e li successe la tragedia, il biglietto non cera più, forse nel prendere e riprendere il passaporto, quel biglietto mi era caduto, ed io lo avevo perso, che cosa potevo fare adesso? I sudori mi scendevano lungo la schiena, a chi potevo chiedere qualcosa adesso? A nessuno, frugai allora meglio dentro le tasche, e tra i quattro stracci che avevo, ma del biglietto non cera nessuna traccia, che cosa potevo fare? Nella disperazione potevo solo pregare sperando che qualcuno degli dei che stavano lassù si fosse scomodato, anche se era tardi quella sera, e così fu, mentre io frugavo tra i miei stracci, qualcuno da lontano mi osservava, e dopo un istante si avvicinò, era un omone grande quasi due metri, parlava bene l’Italiano, anche se si capiva che era uno Svizzero, che fai mi chiese, sto cercando una cosa, le risposi, tra dieci minuti la stazione chiude mi disse, hai un posto dove andare a dormire? No le risposi, se vuoi puoi andare dentro la sala d’aspetto della stazione, mi disse. Io tra un dieci minuti devo chiudere la porta a chiave, domani mattina riapriranno alle quattro e trenta ed allora potrai uscire, va bene le risposi, lui mi indico la sala ed io entrai, fuori pioveva forte, ed almeno li dentro ero al coperto. Entrai nella sala d’aspetto della stazione, e mi accorsi di non essere solo, dentro cerano due uomini anziani ed una donna anch’essa anziana; erano anche loro carichi di fagotti, e non avevano certo l’aria dei turisti, ne dedussi subito che la disperazione cera anche li, anche se minore che non da noi, mi sedetti in una panca, e subito dopo l’omone che avevo parlato assieme poco prima venne e ci chiuse dentro a chiave, io lo osservavo nella penombra delle luci, aveva il viso da uomo buono, e senz’altro nel tollerare che noi si rimanesse la dentro, aveva infranto una regola precisa. Ma lui lo aveva fatto lo stesso, più tardi diventammo amici, lui si chiamava PAUL, ed aveva sposato una donna di Treviso, ed assieme frequentavano la missione, ma in quel momento per me non era nessuno, lui era in quel momento il responsabile della chiusura notturna della stazione, ed io ero un Italiano sconosciuto, dette due giri di chiave e si allontanò con passi sicuri. I rumori tutto attorno scemavano, era ormai l’una di notte, le luci della stazione una dopo l’altra si spensero, rimasero solo delle luci di posizione lungo i binari principali. Poi calo un silenzio rotto ogni tanto dallo sgusciare di qualche macchina, che passava veloce di fronte alla stazione, dentro la sala d’aspetto la luce era spenta, ma non era buio assoluto, un poca di luce filtrava dall’esterno attraverso due grosse finestre sulla parete, i tre ospiti non parlavano, di tanto in tanto qualcuno mugugnava qualcosa di incomprensibile, un altro espettorava di tanto in tanto catarro in abbondanza, ma poi uno alla volta si sistemarono nella penombra, sdraiandosi per poi dormire, uno di loro sistemò con cura i suoi fagotti sotto la testa, in un rito quasi consueto, ed in qualche modo si addormentarono tutti.
Il viaggio
Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Giuseppe Rigoni
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