Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
ZimbabweData di partenza
2011Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Comincia l’avventura di Paolo Meloni in Zimbabwe: nel 2011, a 71 anni compiuti, Paolo prende il volo per l’Africa per contribuire a una missione della Chiesa Battista che mira a inserire nel mondo del lavoro venti donne rimaste vedove
Nel terminal di Addis Ababa, quando giri un po’ per i negozi, hai l’impressione di essere atterrato in Cina. Quando andai la prima volta in Kenya (la linea aerea Ethiopian Airlines fa sempre scalo a Addis Ababa), ebbi la stessa sensazione, ma ora i negozi cinesi però sono almeno triplicati. Giri e rigiri, ma poi decidi di non comprare neanche un souvenir (stesso problema lo ebbi girando per Sharm el Sheikh dove, sia le piramidi che le sfingi erano “Made in China”!). Ma questo è solo un mio sfogo personale, contro lo strapotere commerciale della Cina. Dopo una sosta di quattro ore, si cambia aereo e si parte per Harare, capitale dello Zimbabwe e dopo un volo di quattro ore finalmente si atterra.
Arriviamo verso le 15.00 e dobbiamo attendere più di mezz’ora prima che vengano a prenderci all’aeroporto: viene Lancelot Muteyo che già conoscevo perché era venuto a Cagliari. Lance cura il dipartimento “Adozioni a distanza” per conto della Chiesa Battista di Harare. Finalmente ci portano nei locali della Chiesa dove incontriamo, (in quanto partiti prima di noi tre, il 5 Aprile,) Anna Maffei ex presidente UCEBI e ora pastora a Firenze, suo marito Massimo Aprile pastore di Civitavecchia e Francesca Laurindi, una bella ragazza di ventidue anni, infermiera, simpatizzante e corista della Chiesa di Civitavecchia. Francesca rappresenta la gioventù nel gruppo. Famose le sue trascinanti e fragorose risate ai limiti dell’apnea, che a un certo punto, dopo un “crescendo Rossiniano” quando sembra che non respiri quasi più, il respiro ritorna normale e tutto si sistema e tutti noi a pensare, “meno male che anche stavolta ce l’ha fatta”. Anna e Massimo hanno, credo, cinquantacinque anni e Augusto ed Elisa dovrebbero essere su quella fascia di età e infine Paolo Meloni, diacono della Chiesa di Cagliari, anziano, ( ma non anziano di chiesa, ma proprio perché anziano,!!) ma poi ripensandoci, mi dico ” ma quale anziano, se ho solo 71 anni, comunque l’unico “….tanta” sono io, ma faccio finta di dimenticarlo in quanto mi comporto come uno scavezzacollo, fingendo di essere giovane. Comunque mi sembra che il gruppo mi accetti ed è molto ben assortito! Ci accompagnano nei locali della chiesa di Harare, una bella chiesa, con molte panche, ben illuminata da dei finestroni alti e stretti di forma ovale nella parte alta; solo il tetto stona, perché è in Eternit; come tutte le Chiese Battiste, è spoglia di immagini, c’è il pulpito per la predicazione, non ho visto l’organo, credo che nelle Chiese in Africa i canti sono quasi sempre accompagnati da percussioni, voce solista e coro. Fuori della chiesa c’è un bellissimo parco all’inglese. Di fronte alla chiesa, che è il corpo principale c’è tutta una serie di costruzioni, scuole di diverse classi, ufficio del pastore, ufficio di Lance che cura le adozioni a distanza, di sale per ricevere ospiti, cucina, bagni. Tutte queste costruzioni sono unite fra di loro a semicerchio e fra queste costruzioni e la chiesa c’è questo bellissimo prato verde. In un lato del terreno ci sono 5 o 6 rubinetti dove parte della popolazione del quartiere, va a prendere l’acqua, che viene pescata dal pozzo con relativo serbatoio situato in alto su una impalcatura, finanziato dalle chiese Battiste d’Italia. Di fronte al serbatoio del pozzo, c’è il terreno dove verrà costruita la sartoria, purtroppo una pianta è stata sacrificata per far spazio alla costruzione. Tutto questo terreno è recintato e si sta costruendo una casetta dove alloggerà un custode, già ora c’è un ragazzo che controlla l’entrata e l’uscita delle persone all’interno del terreno della chiesa.
L’accoglienza ad Harare è stupenda e veniamo accolti con molto affetto e cordialità, sia dai nostri compagni che ci hanno preceduto in questo viaggio, che dal pastore Chiromo da me già conosciuto durante l’assemblea dell’UCEBT tenutasi a Chianciano Terme nel mese di Novembre 2010. Anche le altre persone che frequentano la comunità ci accolgono amabilmente. In mattinata c’era già stato il culto in chiesa dove aveva predicato Massimo Aprile; Anna e Massimo stanno per terminare un periodo di “anno sabatico” e sono appena rientrati da un lungo viaggio in America dove hanno visitato molte chiese Battiste. Sono rientrati molto entusiasti da questa lunga esperienza Americana! Massimo termina l’anno sabatico a fine giugno, mentre Anna già dal 1 Maggio inizierà a lavorare nella Chiesa di Firenze. Al rientro dal viaggio dovrà trasferirsi di casa e questo fatto li stressa parecchio, ma questo non li ha certo fatti desistere dall’affrontare questa avventurosa missione in Zimbabwe molto importante. Anna è già stata altre tre volte qui in Zimbabwe, spendendo tanta energia per la riuscita di questo progetto. Se la “partnership” fra la Chiese Battiste Italia e quelle dello Zimbabwe funziona e dà i suoi risultati, il merito è senz’altro in gran parte suo e anche di Massimo che è molto attento a relazionare questo viaggio.
Il viaggio
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