Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
CamerunData di partenza
1991Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Isabella prende possesso del suo ruolo e delle sue mansioni all’interno della missione. E inizia a familiarizzare con l’esuberante fauna africana e con i rischi derivanti dagli insetti in termini di malattie.
Lunedì 8 Gennaio
Oggi, Mon Père mi ha spiegato che cosa si aspetta da me. Quello che nessuno vuol fare. La parte amministrativa: partita doppia, pagare i salari agli operai, andare per uffici. Sono seduta nella mia cameretta e guardo un piccolo ragno che se ne va a spasso sulla parete. Ora è fermo. Non sa dove andare. Che cosa è che lo blocca? E’ stato velocissimo per un tratto, ora questa incertezza. Perché? Sulla zanzariera alla finestra c’è una formica con le ali e alcune mosche. Sono entrate dalla porta, evidentemente. Le guardo attentamente. Anche le zanzare sono da tenere sotto sorveglianza. Tutte. Non c’è da fidarsi. Per le mosche, invece, si deve fare un po’ di distinzione. C’è d’aver paura di una moschina graziosa con le ali dorate, a forma di trapezio. Mi hanno detto che ha la cattiva abitudine d’iniettarti una specie di verme (l’ho visto in formalina: un filo bianco lungo) che, una volta entrato, viaggia attraverso il corpo (non ha preferenza uomo o animale). Dove si trova, lì si gonfia. Diventa pericoloso quando arriva agli occhi (cecità) al cuore (si muore).
A proposito, mi sono distratta e il ragno è sparito. Chissà dov’è ora. Mentre io sono qua in Africa. A fare la parte amministrativa. Chi l’avrebbe mai detto! Anch’io ho avuto qualche incertezza, mi sono fermata…. Eppoi… Via via altrove! Ma se il destino di un essere vivente e cosciente è determinato dalla totalità delle sue azioni passate e (mettiamo pure, in omaggio all’induismo) delle sue vite anteriori è stata la mia una scelta? O è qua che dovevo finire? Ma questa è una filosofia orientale. Veniamo a noi occidentali, con le nostre idee più chiare, più razionali. ” Chez nous, comme ailleurs, loin de s’opposer la contrainte et la liberté s’ epoulent » vuol dire allora che costretta ho scelto ? Il mio cervello mi ha detto di fare così… e perché? Beato il ragno che ha l’istinto che Io guida.
Mercoledì, 10 gennaio
In questi giorni sono stata sommersa da una valanga di fatture. E’ evidente che la partita doppia è stata un po’ trascurata in questi ultimi tempi. Io non ho mai fatto un lavoro del genere, ma mi sembra banale, meccanico. Più facile che interpretare un brano di Tacito o di Omero. Osservo che, indubbiamente, la colonizzazione francese ha influito decisamente sull’organizzazione del lavoro. Lo scoprirò rendendomi conto di quanti uffici dovrò visitare alla fine di ogni mese, per versamenti, timbri e così via. E i calcoli su decotisations e credit foncier dei salari? La cosa buffa è che stanotte ho sognato di essere in treno e questo aveva un grande ritardo e, non so come mai, in una estrazione al lotto ho vinto un cagnolino. L’ho preso in braccio. Avevo la valigia da portare e nel frattempo il controllore voleva il biglietto. Io l’ho cercato in mezzo ad una gran quantità di foglietti. Gliene ho dato uno che sembrava una fattura. Il controllore l’ha bucato, tutto in regola. Poi sono scesa dal treno e il cagnolino mi ha piantato. Con mio disappunto. Mi sono svegliata. Non tenterò interpretazioni. Certo le fatture mi assillano. Anna mi ha detto che domenica andremo al lebbrosario, perché “c’è la festa dei lebbrosi”. Forse ho capito male. La cos a mi crea qualche problema. La veranda ha una parte importante nella nostra vita giornaliera. Mi sembra come la scena aperta di un teatro. Il giardino è la platea. Gli spettatori (neri) ci guardano. Le porte si aprono: ognuno entra e recita la sua parte. Ognuno dì noi ha i propri tic, un suo modo di vedere, di pensare, di comunicare. Caricando un po’ i toni ne verrebbe fuori una pièce divertente.
Titolo (rubato a Ferreri) ” Come sono buoni i bianchi” I bianchi sono buoni, forse; ma sono decisamente brutti. Almeno quelli che sono qui. Le donne sono tutte vestite con larghi camicioni (me compresa) e siccome sono per la maggior parte suore di qui il nome di “ma soeur” anche per Anna e per me. Siamo piuttosto comiche: mi vengono in mente le grassocce fate di Walt Disney. I “mon père” non sono più eleganti. Qualcuno porta una crocetta attaccata con uno spaghino al collo. Mi ha colpito, invece, la gente di qui. Le donne nei loro ” pagne”coloratissimi che vestono la persona morbidamente, alte e slanciate sono eleganti. Gli uomini sono vestiti come i bianchi, ma in modo molto accurato. Stupisce come facciano a mantenere bianchi i loro vestiti uscendo dalle loro capanne di fango costruite sulle rosse piste di laterite.
Diverso è anche il portamento. I neri si muovono con eleganza. Abituati a portare fin da piccoli recipienti colmi di merci sulla testa, la loro andatura è da sfilata di moda. La sera, all’imbrunire, li vedo in fila questi ragazzini maschi e femmine, ognuno con il suo recipiente più o meno grande a seconda dell’età. Si va dalla bacinella o tanichetta da mezzo litro per il piccolo di quattro anni e così via. Ad una certa età i maschi smettono tanto c’è sempre un fratello più piccolo che li rimpiazza. E intanto l’andatura è fatta: diritti, con le mani lungo i fianchi, il passo regolare; un leggero ondeggiamento dei fianchi per le donne che continuano a portare qualcosa sulla testa, dal borsello dei soldi a vasi di coccio con terra e pianta. Ho visto un giorno una che si muoveva tra le bancarelle con un enorme vaso sulla testa con tutta la pianta. Quando è sparita tra la folla ho continuato a vedere per un po’ quella pianta che viaggiava, da sola, a mezz’aria.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
CamerunData di partenza
1991Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Isabella Paci
Una scuola per falegnami
Martedì 2 Gennaio 1991 Partenza per il Camerun. Siamo partite puntuali alle 16,15. Aereo quasi vuoto. Viaggiato...
Il progetto decolla
Ho trascorso vari lunghi periodi in quest'angolo d' Africa, Prima su in collina, a tre chilometri...
Tutto è in funzione
Due anni dopo. La grande costruzione è in via di conclusione. È stato costruito tutto, mancano...
Una lama di amchete
Inaugurazione... gita a Yaounde... rientro in patria Partecipiamo alla grande inaugurazione con le autorià del luogo, delle...