Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
AlbaniaData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
guerraTemi
guerraIl 10 giugno del 1940, Piero Beppi apprende la notizia dell’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. È a Tirana, in Albania, da dove il Regio attaccherà la Grecia. Beppi ha 20 anni, ed è abbastanza maturo per capire che da quel giorno in poi la sua vita sarebbe cambiata.
Ricordo che quel 10 giugno 1940 era una bella giornata di sole, ma calda e afosa. Mi trovavo in ufficio col Serg. Magg. Fassabò, anch’egli del reparto comando, per preparare una circolare a tutti i reparti relativa ad una esercitazione che avrebbe dovuto aver luogo durante lo stesso mese di giugno. Un gruppo di ufficiali era vicino alla palazzina del comando dove io mi trovavo. Notai che stavano discutendo animatamente, chiaramente eccitati: avevano appena saputo che Mussolini aveva dichiarato guerra alla Francia ed alla Gran Bretagna. In pochi minuti la notizia fece il giro della caserma e tutti si riversarono nel cortile commentando e domandandosi cosa sarebbe accaduto a noi. Anche se giovane, capii subito quanto grave era la notizia ed un nodo mi strinse la gola pensando a quelli lasciati a casa. Il Pellegrini ed altri mi raggiunsero credendo che ne sapessi di più’. Ad eccezione di qualche ufficiale di carriera e di qualche altro esaltato che forse non si rendeva conto della gravita’ dell’evento, tutti eravamo come storditi dalla notizia e ci domandavamo quali sarebbero stati i compiti che il nostro reggimento sarebbe stato chiamato a svolgere. Gli ottimisti dicevano che noi saremmo rimasti dove eravamo come truppa d’occupazione, altri prevedevano un nostro rientro in Patria. I più’ pessimisti, invece, dicevano che un reggimento come il nostro, facente parte dell’unica divisione corazzata, la “Centauro”, non poteva che essere impiegato in azioni belliche.
Il colonnello comandante mi mando’ a chiamare e mi detto’ un bollettino, da lui poi letto alla truppa, nel quale dava notizia dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania ed auspicava che il nostro reggimento fosse al più’ presto impiegato al fronte e, per questo, esortava i soldati ad essere pronti a difendere le sorti della Patria contro l’egemonia della Francia e della Gran Bretagna.
La nostra vita, da quella data, cambio’. Non c’era più’ quella spensieratezza di prima. Ognuno di noi pensava alla famiglia. Si seguivano con ansia gli eventi che si svolgevano alla frontiera con la Francia e l’avanzata delle truppe tedesche nei paesi dell’est europeo. Pian piano, visti i risultati acquisiti dal le truppe tedesche, ci facemmo convincere dalla propaganda che indicava come “guerra lampo” quella in corso e che nel giro di pochi mesi l’Asse (Germania e Italia) avrebbe concluso vittoriosamente il conflitto.
La prima lettera che ricevetti da casa, dopo tale data, anche se passata attraverso la censura che a quei tempi vigeva, mi dava notizia di un bombardamento di aerei francesi su Livorno: avevano colpito l’albergo Palazzo sul Viale Regina Margherita.
Il viaggio
Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
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