Mestieri
Impiegata agenzia tabacchi, sarta, casalingaLivello di scolarizzazione
Licenza elementarePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1947Data di ritorno
1963Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Carola ha 25 anni quando lei e il marito Władysław decidono di partire per il Sud America con il figlio Giovanni. A Sansepolcro in provincia di Arezzo, dove sono cresciuti e vivono, il lavoro non si trova e c'è tanta povertà
Era il giorno 6 di Ottobre 1947, in quel giorno il mio destino era tracciato dovevo cosi affrontare un lungo viaggio senza la speranza di un ritorno.
In ogni occasione di dolore il cielo è sempre grigio pieno di nebbia quasi volesse piangere insieme a chi soffre, io soffrivo di una maniera troppo grande!
Quando arrivai a Genova insieme a mio marito e il piccolino di un anno e mezzo vidi la nave già pronta che aspettava, non posso dire in poche parole ciò che ho provato in quel momento forse presa dalla disperazione mi venne da odiare mio marito non lo volevo più era lui la causa di questo allontanamento, non ragionavo e dicevo: “Perché Signore per uno solo, doverne lasciare tanti; lasciare gli affetti più cari, coloro che mi avevano dato la vita e per più di 20 anni si sono sacrificati per farmi crescere bene, dandomi la fede e una educazione che credo di avere ancora oggi”.
Si doveva partire per l’Argentina, ma dove era? A scuola l’abbiamo vista sui libri di geografia, nessuno la conosceva, nessuno sapeva dirmi qualche cosa era come chiudere gli occhi e gettarsi nel nulla senza sapere una meta, dove si stava per arrivare a che cosa si andava incontro, quale avvenire ci era riservato, tutto era immaginazione ma nulla di concreto.
Anche la nave era come il mio stato d’animo brutta e tozza non aveva il profilo di una nave moderna, era una nave da guerra, quando il ponte fù a posto incominciammo a salire molto lentamente come sé in cima ci fossero dei sbirri ad aspettarci, quando tutti furono saliti piano piano la nave incominciò a muoversi, molti erano sul ponte, con i fazzoletti in mano umidi per il pianto agitandoli e salutando; io e il mio bambino ci eravamo chiusi su quella che era la nostra cuccia sentivo di non resistere a tanto dolore.
Quando si uscì per respirare un pò d’aria fresca eravamo già in alto mare lontano ormai da quelle cose che erano state la ragione del nostro vivere.
Questa partenza era cominciata male e doveva purtroppo proseguire, la nave era da guerra molto vecchia e senza alcun conforto, l’avevano offerta gli inglesi, tutto era gratuito.
Il viaggio
Mestieri
Impiegata agenzia tabacchi, sarta, casalingaLivello di scolarizzazione
Licenza elementarePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1947Data di ritorno
1963Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Carola Zanchi
Un neonato morto in mare
I primi giorni passarono un pò bene poi si incominciò a sentire che qualche cosa funzionava...
Bienvenidos queridos hermanos
Dopo 23 giorni la nave si fermò il ponte fù di nuovo messo al suo posto...
L’incontro della svolta
Per mezzo di annunci nei giornali i mariti vanno in cerca di lavoro mentre noi donne...