Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1981Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)È il giorno dell’arrivo in Mozambico, per la cooperante Livia Cattani, nel febbraio del 1981. Riso scotto e ossa di pollo, e un cielo infinito e stellato da ammirare.
Era parecchio che dovevo tornare in Africa circa venti anni; avevo iniziato a venti anni andando in Sudan e già da allora, quando tornai in Italia dissi arrivederci Africa. E così fu; andai in Mozambico con il Cuamm di Padova per due anni. Il primo impatto essendo la fine dí Febbraio, fu arrivando a Maputo, la Capitale, di grande caldo avevo lasciato Verona con – 7° e trovavo adesso + 32°. Ma lo spettacolo che mi si presentò fu al di là di ogni aspettativa. Alberi di acacie viola e rosse alberi enormi di mango alberi di caju’ e poi, la gente, cordiale gentile ma, sempre molto dignitosa avvolta nelle loro (capulane) vestito fatto di un solo taglio dí stoffa dove ci si avvolge dentro, un popolo sorridente malgrado la loro miseria; poi l’immenso Oceano Indiano, ricordo che la sera aspettai di guardare il cielo, non dovetti aspettare molto dato che alle 6,15 (18) era già buio e con stupore ammirai nella sua grandezza in segno dello Scorpione che prendeva un tre quarti del cielo e guardai Antares la stella che da noi dista non ricordo più quanti milioni di anni luce ma sembrava vicinissima. Con questa immagine negli occhi tornai in casa anche perché le zanzare iniziavano la loro danza. Fummo poi trasferiti tutti e tre a Quelimane io come insegnante per le Scuole degli Infermieri e Tecnici di Medicina, la mia amica come Chirurgo e un altro Medico che sarebbe poi stato destinato a Luabo mentre la mia amica a Mocuba circa 150 km. da Quelimane. Arrivammo la sera del 5 Marzo 1981 con due ore di ritardo con l’aereo da Maputo, appena aperto lo sportello dell’aereo di istinto mi chiesi come avrei potuto respirare in quell’aria piena di umidità circa il 90% con 32° di calore cadeva una pioggerellina fitta e insistente e fummo assaliti tutti dalle zanzare al che io chiamai l’aeroporto di Quelimane aereporto Mosquito ( aereo porto zanzare ). Vennero a prenderci con una Land Rover aperta sporca di fango e maleodorante e ci dissero subito che non c’era da mangiare se non un po’ di riso scotto; ma questo sarebbe stato niente, a confronto del fatto, che in casa non c’era acqua fino la mattina alle ore 7, e questo fu il primo impatto. La mia amica che era stata già per altri due anni in Mozambico non commentò circa il capo dello staff che ci disse, che l’acqua ci sarebbe stata solo la mattina anche perché non pensò assolutamente a riempire la vasca almeno per rinfrescarsi un po’. Pazienza! E’ una cosa che, ho imparato ad avere molto di più conoscendo, poi il popolo Mozambicano. Così arrivati in questa casa cominciammo a dare la caccia agli scarafaggi e uccidendone diversi raggiungemmo poi i nostri letti. La mattina dopo alle ore 4 del mattino c’era già un sole splendente, al che mi chiesi quando tramontava così presto era perché poi alle 4 del mattino era come le 10 da noi in Europa. Cominciai a far entrare per i muri di casa i Gechi o tarantole del muro che pasteggiavano a scarafaggi e sono veramente utili e si passano lunghi tempi per vederli a caccia. La mattina, fu dedicata, a mettere un po’___0 d’ordine nelle nostre cose e, poi, andammo in Ospedale, che era davanti la mia abitazione: fummo presentati allo Staff e poi tornammo a casa a cercare di racimolare qualcosa di commestibile. Non fu possibile, e andammo tutti ad un ristorante (almeno così indicava il cartello fuori). Ma con sommo nostro stupore cominciammo a chiedere che cosa avesse e la risposta era sempre no’ha o a cabo’ non c’è è finito. Mangiammo il solito riso stracotto con qualche osso di pollo.
Il viaggio
Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1981Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Livia Cattani
Abbassare la mortalità
Era la prima volta, che capitavo in un Governo Socialista-Sovietico, e io avendo idee di sinistra...
Mine per strada
Le mie giornate passavano fra la scuola e l'Ospedale e fra l'organizzare quello che non funzionava;...
Ilha de Mozambico
E arrivò così il primo Natale 36° all'ombra e una scatoletta di sardine da mangiare, ma...
Un bimbo chiamato Nené
Ci fu una notte che arrivò trafelata una inserviente della maternità che disse alla domanda di...