Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1981Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Nei mesi che trascorre in Mozambico nel 1981, impegnata come infermiera, Livia Cattani trova anche il tempo per concedersi una breve vacanza con un’amica medico.
E arrivò così il primo Natale 36° all’ombra e una scatoletta di sardine da mangiare, ma in quella atmosfera la sera di Natale fu tutto un canto una S. Messa di tre o quattro ore con canti e danze e suoni. Poi arrivò il 1° dell’Anno e io e Mariella decidemmo di fare le ferie in Mozambico. Partimmo alle 7 del mattino con dietro una tanica di gasolio un canestro con della frutta, manghi squisiti e due valigie più tutto il necessario per eventuale rottura della jeep. I primi 300 km. andarono bene ci fermammo da un Medico che oltre che parlare con il suo Empregato così si chiama la persona a servizio, non vedeva anima viva, ma soprattutto non scambiava con nessuno una parola di Italiano quindi l’accoglienza fu meravigliosa. La mattina dopo proseguimmo; era nostro intento arrivare a Ilha de Mogambíque, ex Capitale del Mozambico, prima del colonialismo portoghese, ma verso l’imbrunire la jeep si fermò per causa mia avendo le due batterie dietro alla jeep che era aperta e per il gran sole si seccarono e io ci misi acqua di filtro, nostra quasi distillata e ripartì subito, ma per una frenata saltò il fusibile dei fari esattamente su di un cavalcavia in mezzo al le rotale, di un treno che fischiava per passare. Scese Mariella con una torcia a farmi strada ci fermammo davanti una stazioncina di Monapo. Alle quattro del mattino, dopo aver dormito per modo di dire, fummo svegliate dal canto dei tessitori, uccelletti tutti gialli che fanno nido intrecciato, a forma di scarpetta; ripartimmo e arrivammo a Ilhía di Mogambique lo spettacolo era meraviglioso; un’acqua color inchiostro blu, una isoletta con un faro e un albergo che doveva aver visto tempi migliori, che comunque ci accolse festosamente. Il giorno dopo andammo, a caccia di qualcosa da mangiare e in un bar chiedemmo che cosa avessero e la risposta era sempre la stessa, ma con mia grande sorpresa il barman si accucciò sotto il banco, e quasi (schifato), se volete questa? E tirò fuori una aragosta enorme meravigliosa che divorammo portandoci dietro per colazione tutte le zampette da rosicchiare in tempi più magri. Il nostro soggiorno fu breve, non senza una gita all’isoletta del faro; dove io mi immersi e non sarei più venuta fuori; dallo spettacolo che vidi sotto l’acqua; c’erano ogni specie di corallo da quello a fungo a quello a tipo madrepora e una infinità di pesciolini tropicali coloratissimi che continuavano a passarmi davanti la maschera da sub, presi diversi coralli.
Il viaggio
Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1981Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Livia Cattani
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