Mestieri
infermieraLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1992Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)È il momento più difficile nell’esperienza vissuta da Valeria in Brasile nel 1992. Preso contatto con i bambini di Teofilo Otoni, si rende conto dell’arretratezza culturale delle strutture che dovrebbero insegnare le basilari regole di vita ai ragazzi. E pone in discussione il significato stesso del suo operare in loro aiuto.
6 APRILE
Ci siamo svegliate prestissimo, erano le 5,45 quando abbiamo sentito la sveglia di Lenì. Ma non è stato un male, così abbiamo salutato le altre. Come mancano le persone quando se ne vanno! Adesso è come se ci avessero tolto ciò che ci rendeva sicuro: la loro esperienza…
Colazione, poi di nuovo a letto, per circa un’oretta. Siamo emozionate, quando, alla 7.30, Claudia ed io ci avviamo verso la creche. È uno spettacolo desolante. Se gli uomini sono trattati come bestie, i bambini sono trattati come bestioline. Vengono lasciati nel cortile tutto il giorno, nella terra (ed altro). I vesti tini sono sporchi, bucati.
Una bimba, Carla, fa un pezzo di strada con noi. Dietro un orecchio ha della pasta bianca, che l’educatrice dell’asilo appura essere dentifricio. La guardiamo , lì sotto c’è un foruncolo enorme. Così la inviamo in ospedale, dove da stamattina lavorano Angela e Michela.
La sorellina di due anni è molto preoccupata. Secondo il medico sarà lei ad avvisare la famiglia, non ci pensano certo loro. Mentre Claudia è ancora all’ospedale, è ora di cominciare il lavoro lavando i capelli di quelli con i pidocchi, andandoli a cercare tra quelli che stanno giocando. Al grido: “chi ha i pidocchi?” ne accorrono 3, felici e sorridenti. Beh almeno comincio a fare qualcosa. Li lavo, nel frattempo arriva Clux. Così “scegliamo” i bambini più sporchi, li cambiamo e laviamo i vestitini. Così stanno con i vestiti dell’asilo tutto il giorno, i loro asciugamano e così tornano a casa più o meno puliti. Mi viene il voltastomaco quando entro nei bagni, ma non li descrivo. Prendiamo anche, quasi tutti gli asciugamani e li laviamo, per cercare di evitare le trasmissioni. Vado avanti nella medicazione di altre ferite, escoriazioni, graffi. Arriva l’ora del pranzo. I più grandi mangiano sul tavolo, i piccoli e i piccolissimi per terra. Potrebbero stare sui tavoli, ci sono, ma l’educatrice non ha voglia di insegnarglielo.
Sono tutti bambini molto belli. Anche se qualcuno ha la scabbia, il pancione, i pidocchi, tutti sono seduti intorno a noi quando li facciamo cantare “yuppi ya”. Dopo pranzo tutti vanno a dormire su un materassino che si immagina com’è, non usando i pannolini…
Qualcuno si addormenta per terra.
Sono veramente sconfortata. Non so quanto serviamo noi qui, quando ce ne andremo noi continueranno a trattarli come bestie. Potevo nascere io tra questi bimbi, potevo essere io una di loro, piena di parassiti e considerata una bestia. Per la prima volta mi viene da piangere, perché anche se c’è qualcuno che sta meglio, ti giri e trovi miseria, disperazione, gente che non ha nulla. Non puoi altro che piangere, ma di rabbia, perché tu sai che tutto questo si potrebbe evitare, sai che c’è chi non vive così. Piango perché quando la mia opera finirà, loro, che avranno imparato che bisogna lavarsi le mani prima di mangiare, si scontreranno con un sistema che gli farà acqua e li costringerà a vivere nella puzza di quello che eliminano, e allora? A che è servito? A farli piangere, forse, e di rabbia. Perché capiranno che c’è un mondo ricchissimo che si muove su automobili di lusso, quando loro non sanno cos’è un pennarello. Sono le otto. Sono stanchissima, ma se piango, poi non riesco a dormire. Buonanotte.
Il viaggio
Mestieri
infermieraLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1992Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Valeria Narciso
L’impatto con Rio
È cominciato. Da Caselle, Angela, Claudia, Donatella, Michela ed io (in ordine alfabetico), con relativi parenti,...
Cercatori di gioielli
4 APRILE ci siamo svegliate alle 6,45. Abbiamo dormito da Padre Giovanni, malissimo, perché pensavo alla sporcizia...
Case e ospedali
5 APRILE (sole con qualche nuvoletta). La domenica la colazione è verso le 8,00, mentre gli altri...