Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1982Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
lavoroTemi
lavoroSpartaco Carlucci (alias Marco) usa la terza persona per raccontare, nella sua memoria, le dinamiche relazionali e professionali che instaura in Brasile con le persone che lo circondano. Le stesse che lo avevano portato a insuccessi in Italia e che lo avevano spinto a cambiare Paese.
In Sud America incontrò degli individui, residui di una marmaglia cacciata dai loro paesi di origine, dai quali si fece fregare buona parte del suo capitale. La sua faccia, oltre all’incapacità di scoprire la malafede, che continuava a proiettare tutta l’idiota ingenuità che si portava dentro, attirava come se fosse stata un barattolo di miele in mezzo ad un nugolo di mosche solo gli esseri privi di qualsiasi scrupolo. Non aveva imparato niente. Aveva bisogno di una spalla ed anche se questa fosse risultata malata, affetta dall’artrite ed anchilosata da una disonestà da quattro soldi, non se ne preoccupava fidando nelle sue capacità di difesa. La casa di Marco divenne luogo di pellegrinaggio; spesso e volentieri, il volentieri non determinato da rapporti che potevano preludere ad una nascita di un qualche sentimento affettivo ma da disegni di convenienza ben precisi, veniva visitata dal socio in “buona fede” e dalla sua consorte signora, perché donna sposata, Adele. in una di quelle occasioni, in mezzo ad un pianto accorato pieno di sussulti e singhiozzi che avevano trasformato l’addolorata Adele in una incurabile balbuziente con le parole che le uscivano a rate dalla bocca, Marco apprese che il fratello della signora era malato di cancro, che lei era assente da dieci anni, che non aveva soldi per il viaggio e che se non avesse potuto rivederlo prima della sua imminente morte il dolore che provava in quell’istante, rispetto a quello che sarebbe sopraggiunto dopo la sua scomparsa senza avergli potuto dare l’ultimo addio, poteva essere paragonato ad un momento di felicità. “Le sarò grata per tutta la vita! In mezzo a tanto dolore mi dia questa gioia. Sono pronta a divenire sua schiava e lavorare giorno e notte per restituirle i soldi. Mi aiuti per l’amor di Dio!” Che bella tragicommedia! “Se io avessi le tasche piene di soldi non esiterei un istante pur di renderla felice specialmente in questa drammatica circostanza. Purtroppo non è così. Possiamo però in qualche maniera rimediare. Ho constatato che in questo paese, e voi mi dovete correggere se sbaglio, gli indumenti italiani sono ricercatissimi. Io posso anticipare i soldi per il viaggio e darvi una certa somma per acquistare in Italia i capi di vestiario più richiesti. Gli eventuali utili e così le perdite saranno divisi in arti uguali.” Non lo corressero. Marco sperava che la suddivisione degli utili fosse un incentivo a fare bene e dirlo apertamente gli suonava come un’offesa anche nei propri riguardi. Come sempre era in errore. Il giorno precedente la partenza si recò in casa di Adele e Paolo per consegnare soldi. La signora, sempre così definita perché donna sposata, lo pregò di separare dal pacchetto dei dollari una banconota da cento. “Come lei sa io non ho una lira e quando arriverò a Roma non posso tirar fuori tutti questi sti soldi”. Partì in aereo piena di paura ed apprensione perché era il suo primo volo ed previsione che il peso del bagaglio avrebbe certamente superato la franchigia concessa per i viaggi aerei ritornò via mare.
Il viaggio
Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1982Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)