Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1946Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo due anni di miniera, nel 1947 Attilio cambia lavoro e trova impiego in fabbrica. Le condizioni di impiego, di salario e di vita però non migliorano molto.
Fine 47 il contratto scaduto presi il tram per Valenciennes. La prima grande fabbrica che trovai, entrai e alla mia richiesta mi dissero che potevo cominciare l’indomani. Anche qui avevano baracche per gli Italiani, infatti circa trecento già vivevano e lavoravano in questo tubificio. Qui erano in maggior parte del meridione e qualche veneto. Le baracche erano disposte ai lati, nel mezzo le cucine ed il lavatoio dove il sabato lavavano i panni, poi si stendevano sulle sedie vicino alla stufa, il vapore e il fumo del grasso che emanavano dalle tute mi ricordava il mese di Dicembre la nebbia di casa mia. Io ero l’ottavo di quella baracca, gli altri sette erano Siciliani e Napoletani. La finestra sul davanti dava sui lavatoi e i cessi, quella dietro era peggio, a tre metri cera una grande muraglia, oltre il cimitero principale della città. Quei luoghi, quei paesaggi da cinque anni si susseguivano sempre gli stessi. Baracche, reticolati, morti, ed ora cimiteri, tutto questo non mi colpiva più di tanto. Fui assegnato alla fonderia, evidentemente il posto meno ambito da tutto. Infatti si lavorava in mezzo al fuoco, alla polvere, al fumo. Sopra la testa circolavano recipienti carichi colate d’acciaio. Per proteggerci dal calore avevamo delle tuniche di amianto, in testa un casco con visiera. Anche qui cera la mensa e la tessera annonaria percio mangiare insufficiente. In poco tempo la mensa dovette chiudere, tutti si erano provvisti di fornelli eletrici e con un viaggio la settimana in Belgio abbiamo risolto il problema. Però problemi ce n’erano sempre, facevamo tre turni e durante le 24 ore cera sempre qualcuno che cucinava e da qui l’odore, il fumo e l’impossibilità di dormire. Anche qui il salario era minimo, per arrotondare un po’ si lavorava pure la Domenica, il mio mese era sempre dai 30 ai 31 giorni. Anche da qui molti ritornavano a casa, non potendo inviare risparmi alle famiglie meglio era il ritorno e forse affrontare il peggio ma a casa. Sembrerebbe cosa di non credere che avendo l’alloggio gratuito il riscaldamento e la luce pure, un operaio che lavora trenta giorni al mese non arrivi a risparmiare qualosa, eppure è la verità, molti chiedevano anticipi prima della fine mese.
Il viaggio
Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1946Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Attilio Picinelli
Al posto dei prigionieri
Cerano in quei giorni domande di minatori per Francia e Belgio, scelsi Francia. Qui finirono le...
Giù nella miniera
Dopo due giorni ci fecero fare conoscenza con la miniera. Era tutt’altra cosa di come l'immaginavo...
Cemento nei polmoni
Io facevo abbastanza progresso nella lingua ed avevo contatto con il sindacato e il partito comunista,...
Casa e dignità
Finalmente arrivava fine luglio, le tante attese ferie. Purtroppo passavano in un baleno. Ora di nuovo...