Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
PerùData di partenza
1986Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Beatrice racconta la vita tra Balsapuerto e Canoapuerto, due comunità sperdute nella regione amazzonica peruviana, dove coopera per aiutare le comunità locali a progredire nelle condizioni economiche, sociali, sanitarie.
Balsapuerto 1 Aprile 1987
Io sto bene e nonostante qualche difficoltà e problema di adattamento, inserimento fra la gente e convivenza fra noi, mi sento proprio felice della scelta che ho fatto. Viviamo un po’ con i meticci nel paesino di Balsapuerto ed un po’ con i nativi a Canoapuerto. Tutti noi preferiamo stare nella comunità nativa, però non vogliamo rompere completamente con i meticci, anche se il più delle volte sono proprio loro la causa dei problemi dei nativi. Li sfruttano ed alcuni di loro non ci possono vedere, perché inculchiamo nei nativi idee dì uguaglianza così ha detto un “patron” a Fabia. M. Teresa e Fabia sono molto brave a trattare anche con i meticci, fanno davvero di tutto per evitare le maniere forti, le rotture. Speriamo di essere capaci di fare altrettanto! I nativi, pur con tutti i loro difetti, sono molto teneri ed allegri. Hanno fortissimo il senso della comunità; pur vivendo la massima libertà individuale. Credo che sia possibile questo perché la condivisione per loro non è un’imposizione, ma un valore in cui credono moltissimo, che permette loro di vivere con poche cose. Mi ha colpito molto un fatto successo in questi giorni: qualche giorno fa in comunità si è fatta una riunione e tra le varie cose bisognava decidere se eseguire alcuni lavori facendo lavoro comunitario gratuito, oppure pagando alcune persone. Non c’è stata una sola perdona che fosse favorevole alla seconda possibilità: il curaca era addirittura quasi scandalizzato: “lavoriamo tutti insieme”. Domenica c’è stata la riunione qui a Balsapuerto: stessa decisione da prendere e quasi nessuno era disposto a lavorare per la comunità; il giorno dopo due ragazzi pagati dal Comune pulivano la strada. Forse può sembrarvi una sciocchezza, ma mi ha colpito molto, perchè denota. chiaramente la differenza enorme di mentalità.
Per quanto riguarda le medicine che vi avevo chiesto, non so se avete già trovato il Glucantim, se ancora non l’avete preso, forse sarebbe più urgente avere qualche streptomicina per il trattamento della tubercolosi. In teoria l’ospedale dovrebbe darle gratis, in pratica è un disastro, non c’è mai niente e la gente muore. In questi giorni alla posta sanitaria c’è un ragazzo con tubercolosi e diarrea, che sta molto male, pensiamo che presto morirà. Il sanitario, che è un’tipo che non si preoccupa più di tanto per queste cose, credo gli stia curando la diarrea, ma per la tubercolosi non ha niente. Due o tre giorni fa è morta una giovane donna nativa da poco aveva avuto un bambino. La gente dice che è morta, perchè non poteva mangiare, secondo me ha avuto complicazioni puerperali, perché le faceva male la pancia. Una volta morta, piangono tutti, però finchè uno è malato, non si preoccupano più di tanto, iniziano ad agitarsi quando uno è moribondo. Non tutti sono uguali, però in genere l’andazzo è questo e per noi, ché consideriamo la vita di una persona più di ogni altra cosa, è davvero sconvolgente. Anche curare le malattie a trattamento prolungato è difficilissimo, quasi impossibile: appena iniziano a stare un po’ bene, non vogliono più continuare la cura e così ovviamente hanno la ricaduta. Bisogna essere incredibilmente umili e pazienti, accettare tutto, perchè non possiamo imporre nulla, nemmeno ciò che per noi è più giusto. Pian piano credo che le cose cambieranno, la gente deve crescere, deve “capire” ciò che noi diciamo; non deve “ubbidire”.
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