Mestieri
perito agrarioLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1978Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dopo alcune settimane trascorse in Mozambico, Roberto Piersanti comincia a integrarsi e a svolgere alcune delle mansioni per le quali è stato chiamato in Africa come cooperante allo sviluppo del Paese.
6/2/78
La settimana scorsa ho visitato la villa coloniale di Katuane, al centro di un’azienda agrozootecnica di quasi diecimila ettari. Una casa enorme proprio sul cocuzzolo di una collina solitaria, nel meno di un’immensa vallata circondata da una corona di montagne. Il soggiorno, almeno duecento. metri quadrati si affaccia, grazie ad una parete -vetrata, su un paesaggio meraviglioso, una splendida ambientazione da film che sarebbe sicuramente piaciuta ad Hemingway. Tutto l’interno è decorato con caratteristiche maioliche lusitane, pelli di leopardo e di leone in terra ed alle pareti, mobili antichi. Un insieme che può essere pacchiano ma che, vi assicuro, farebbe impazzire gli amanti dello stile Old Africa. Un largo scalone, decorato con zagaglie e scudi, conduce alle camere, grandissime e luminose, tutte affacciate su di un immenso terrazzo che circonda la casa, dotate di bagni grandi come appartamenti. C’è pure una grande camera blindata, con un’enorme porta d’acciaio che non ha nulla da invidiare a quelle delle banche. A poche centinaia di metri una pista di atterraggio, oramai fuori uso, che consentiva agli ex “inquilini” sud africani di spostarsi agevolmente, senza sobbarcarsi le fatiche di un viaggio su strada, da qui al loro paese. Prima dell’indipendenza in quest’azienda c’erano più di tredicimila capi bovini, ora tutti dispersi.
Maputo 7/2/78
Oggi Marco mi ha mandato a chiamare e, alla presenza di Oddo, suo “gran consigliere”, “gran ciambellano”, “giannizzero” e “braccio destro”, mi ha chiesto quali erano le mie preferenze relativamente ad un mio inserimento operativo. Avendo avuto modo fino a quel momento, a suo dire di conoscere le varie esigenze e, s’intende, lasciandomi la più ampia possibilità di scelta. Nel ripensare a quel colloquio mi vien da ridere. Perché? Perché ho preso sul serio la cosa ed ho snocciolato un lungo e motivato discorso, non avendo capito che i due avevano già deciso per me. Insomma le mie preferenze erano completamente diverse dalle loro necessità. Ho espresso dei dubbi ma Marco a replicato dicendomi: “abbiamo bisogno di te all’azienda “25 di Giugno”, comprendo le tue ragioni ma questa è una situazione di emergenza, d’altronde ti abbiamo scelto per questo incarico perché ti riteniamo una persona capace, attiva ed intelligente, in grado di dare il suo contributo alla rinascita economica di questo paese”. Dopo questa spiegazione, più che altro una “sviolinata”, che avreste fatto al mio posto? lo ho accettato!
Maputo 9/2/72
Oggi siamo andati in azienda con la Toyota di Daniel, la mia macchina, “l’araba fenice” che deve arrivare, da un giorno all’altro, chissà ancora dov’è. Durante il percorso chiacchierando per fare amicizia e pratica di lingua ho appreso diverse cose su questo mio collega. E’ un “tecnico autodidatta”, non ha nessun titolo di studio oltre alla licenza elementare, è arrivato qui ventisette anni fa, all’età di quindici anni emigrando da una delle regioni più povere del suo paese. Fino all’indipendenza si è più o meno arrabattato, vivendo benino, facendo il camionista ed il piccolo commerciante. È sposato ed ha due tigli che vivono in Portogallo, ospitati da uno zio, per motivi di studio. Durante una sosta a casa sua per bere un caffè ho conosciuto la moglie, una donnina compita, bassetta, carnagione olivastra, una presenza timidissima piena di attenzioni, poverissima di parole. Vivono in un appartamentino in affitto, alla periferia di Maputo, lindo ed ordinato anche se avrebbe bisogno di una rinfrescatina. L’arredamento è costituito da brutti e vecchi mobili tirati a lucido su cui troneggiano la classica campana di vetro cori statua del santo patrono, alcuni vasi stracolmi di sgargianti fiori di plastica. La loro situazione economica non è oggi molto brillante. Il buon Maya ha un normale contratto di lavoro cori il Ministero dell’Agricoltura, che vorrebbe trasformare in contratto da cooperante. Ciò gli permetterebbe di trasferire all’estero il cinquanta per cento del suo stipendio, garantendo così il mantenimento dei suoi figli e la prospettiva di un, seppur lontano, rientro in patria.
Il viaggio
Mestieri
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diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
MozambicoData di partenza
1978Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Roberto Piersanti
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