Nostalgia di Claut

Dopo di aver trascorso cuasi quatrani per la imensa campagna che per incontrare un misero paesello bisognava viaggiare centinaia di kilometri dopo di avere soferto tanto a dormire soto la tenda un bel giorno in Marso del ano 1931 e venuto lordine di presentarsi in Buenos Aires che piu tardi dopo di alcun giorno di viagiare per treno ariviamo in la Capitale dove che mi incontro ancora il giorno doggi cui la vita e deferente non e tanto triste come per fuori perche almeno sono imeso alla gente e non in meso a animali perche di giorno sto lavorando e alla sera vengo a casa tranquillo nella mia stanseta benche tanto picola che apena entra una branda e il baule ma almeno dormo di sotto di un tetto, e cosi dopo di farmi cualche cosa da cenare, scrivo cuando non sono tanto stancao del lavoro alcuna pagina della mia vita sventurata fino che il sogno e la stanchesa non mi vince e il piu volte mi adormento con la pena nella mano, alguno giorno che per il mal tempo non lavoro eguale prendo la pena nela mano e mi intratengo scrivengo alguna di cueste righe, piu volte prendo la pena ala mano e poi non so più che fare mi comincia tremare il polso di un momento al laltro mi dimentico tutto quello hceu n momento fa avevo in la memoria per scrivere. B. Aires e una bellissima cita la piu grande e la piu magnifica di tutte la Republica Sud Americana e il territorio Argentino e ricchissimo cola ci sono grande campagne disabitate terre buonissime per lavorare che potriano vivere miliaia di persone lavorando la terra tracuilamente ma per me la bellissima cita di B. Aires e le grande campagne argentine non le amo, io amo solo un Paesello che un giorno di estate pieno di angoscia e dolore in meso a due montagne abandonai, chisa cuando forsi potro vederlo […].