Mestieri
casalinga, ristoratriceLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
Libia, AustraliaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Francesco è in Australia e talora le sue risposte si fanno attendere. Nella si agita, non sa che pensare: sono già trascorsi sette mesi dalla partenza di lui per l’Australia.
Sabotinia 1 maggio 1952
Cecchino caro,
oggi per la terza volta mi è giunta posta tua dall’Australia. Godo saperti in ottimo stato di salute, come altrettanto lo è di noi tutti.
Ti comunico che giorno 27 aprile mi sono giunte le carte che, dietro tuo suggerimento, avevo mandato a richiedere in Sicilia. Certificato di nascita, di battesimo e di stato libero. Ora non attendo che la tua procura e poi sarò la tua mogliettina, e quando sarò da te, sta sicuro che non ti farò lavare un fazzoletto per compensarti di tutti i sacrifici che stai facendo per amor mio. Ho espresso a Umberto il tuo desiderio di accompagnarmi in Italia. Ha tentennato il capo e ragionando con Papà del fatto concludevano così: non sarebbe meglio che io dopo sposata e non appena avessi il tuo richiamo, prendessi l’aereo da Castel Benito e tu raggiungessi direttamente senza passare dall’Italia? A che varrebbero tutti i tuoi sacrifici se poi questi venissero spesi per la mia andata in Italia e poi per l’Australia?
Ho risposto loro: lo scriverò a Cecchino e quel che dirà lui io lo farò. Ora sta a te decidere.
Il mio più grande desiderio è quello di esserti vicina al più presto possibile, ma se tu vuoi che io passi da casa tua, così farò. Quel che voglio tu sappia è che io da Papà (tranne il mio corredo) non potrò avere aiuto dato la misera paga che percepisce. Poi come ben sai parte dei suoi risparmi se ne andarono per i funerali della cara Mamma. Ora che resta solo e in un’età che non può più lavorare, noi figli abbiamo il dovere di non pretendere più nulla.
Dimmi, ragiono male? Se tu fossi nelle nostre situazioni non agiresti anche tu in questo modo? Non attendo che la tua risposta in merito e dimmi con precisione ciò che debbo fare e come debbo agire.
Con i tuoi sono in buoni rapporti. Ho spedito giorni or sono una lettera con dentro una foto simile a quella che mandai a te. A proposito ti occorre ancora il mio certificato di nascita? E per quando? Prima o dopo sposati?
Nella procura che mi fai, ti prego di farmi sapere da chi vuoi essere sostituito in quel giorno.
Vuoi sapere ogni minimo particolare di ciò che mi succede. Nulla di nuovo. Sono scesa a Tripoli solo una volta per fare le fotografie e basta. Ogni tanto vengono a trovarmi Adele e Salvatore e fu in una di queste occasioni che mi raccontarono come a Tripoli nessuno crede che realmente mi sposi, e non credono altresì che proprio io sia riuscita a farti prendere una decisione del genere. Ma a noi che importa se credono più o meno? L’essenziale è il volerci bene e di abbreviare il più presto possibile questa lontananza.
Che dirti di me? Sono sempre in casa occupata a ricamarmi le lenzuola, è raro qualche volta quando esco la Domenica per andare a Messa. […]
E tu che fai di bello? Mi dici che lavori ma non mi hai detto che mestiere fai, e ti prego di farmelo sapere nella tua prossima lettera. […]
Marani è sempre con me in fattoria e si vanta di essere il mio tutore perché, dice, che prima di partire tu mi hai affidata a lui. Circa un mese fa sono passate le truppe inglesi e sai a chi abbiamo visto? Randolf. Mi ha visto da lontano e credeva fossi Adele, perché non faceva che chiamarla.
Che dirti di più. Nulla. Smetto inviando a te un affettuoso abbraccio, Nella.
Contracambio i saluti di Papà, Adele, Salvatore (non si sono ancora sposati), Umberto, Rossana e Sergio, Marani e tutti gli amici. Scrivi presto e non farmi attendere molto. Sai dirmi quante volte fa scalo l’aereo Australia – Tripoli? Bacioni.
- S. Per cambiare la mezza sterlina hanno detto a Umberto che bisogna fare una domanda al governo.
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