Nonna Cesarina

Dopo quattro anni di soggiorno in Svizzera, le cose andavano tanto bene, che il nonno ce l’aveva fatta a comperare la loro bella casa nella periferia di Basilea. Anche lo zio Ettore era riuscito a sistemarsi tanto bene, con la zia Sofia, che non rimpiangeva certo il suo lavoro per i carabinieri… Stando così le cose, arrivò anche la nonna Cesarina, che in Italia viveva, senza pensione o reddito alcuno, presso l’ultima delle sue figlie, Veglia, non sposata, infermiera nel grande nosocomio di S. Lazzaro. La nonnina portò una ventata di aria italiana, col suo vivace dialetto col quale interrogava tutti i nipoti, curiosa com’era di ogni particolare della loro vita. Chiese a mia madre: -La Cresima l’hai di certo già fatta… e la Comunione quando la fate qui?! La mamma cadde dalle nuvole, i suoi fratelli fecero le orecchie da mercante… intervenne la nonna Arsilia: -Sapete… vostro figlio com’è…! Qui ci sono altre idee… -Ma che idee… ma che idee…!- Diceva, quanto mai scandalizzata, nonna Cesarina. Cercò di protestare e redarguire il figlio che, da parte sua, evitava l’argomento come il diavolo l’acqua santa. Non molto successo ebbe con Ettore: anche la zia Sofia le disse: -Sai come sono gli uomini…! ! -Sì, ma qui sono molto peggiorati… in Italia almeno lasciano tutto questo in mano alle donne…!