Trascorsi i primi giorni in Bolivia, Elisabetta partecipa ogni giorno di più alla vita sociale e del Paese, assistendo a delle manifestazioni e raccontando il suo punto di vista nelle lettere che spedisce spesso verso casa.
19 aprile
È incredibile come in pochi giorni si possano vedere, conoscere e non comprendere così tante cose!! Ho la testa piena di persone sguardi manifestazioni bambini case viette discorsi….uff. Ho voglia di raccontare quel che succede qui, anche perché scriverlo mi aiuta a fare un po’ di ordine nel tutto che mi tira qua e là. Questa settimana ci sono state ogni giorno manifestazioni: il problema è che la vita è diventata sempre più cara e la gente non ce la fa ad arrivare a fine mese. Nei supermercati i prezzi di molti prodotti sono quasi simili a quelli italiani, gli affitti sono aumentati in una maniera incredibile e anche i locali hanno fatto salire tutto (nei bar tutte le liste hanno un prezzo nuovo scocciato sopra). Tutto è partito dall’aumento del 20% del costo della benzina, avvenuto alcuni mesi fa da un giorno all’altro: la gente si è ribellata e ha manifestato tanto che Morales l’ha fatta scendere di nuovo. A questo malcontento però si sono sommati tutti gli altri che stavano forse un po’ come sopiti: la classica goccia che fa traboccare il vaso. E così questa settimana sono scesi in piazza i minatori, i medici ed infermieri, i professori universitari e le cholitas. Manifestazioni enormi, pacifiche se non fosse per la dinamite: una mia amica mi ha detto che stava camminando per la piazza e l’hanno fermata giusto in tempo per dirle “mira que hay las minas ahi!!!”, che magari ci rimetteva un piede! Poi negli ultimi giorni della settimana i manifestanti si sono fatti più agguerriti: hanno tolto pietre dalle montagne e hanno occupato tutta la strada che porta alla zona sud, bloccando il traffico. Dalle laderas (in pratica la periferia, che sorge sui lati delle montagne) la gente non poteva scendere, c’eran blocchi ovunque….è impossibile comprendere la situazione, si tratta probabilmente di problemi che hanno origini lontanissime, fin dal colonialismo. Io tento di cogliere il più possibile parlando con la gente, chiedendo perché manifestano o perché non lo fanno…è bello sentire le ragioni di tutte e tentare di comprendere. In ogni caso, giuste o ingiuste che siano queste manifestazioni (dal mio minimo punto di vista decisamente giuste), è bello vederle: lavoratori che scendono in piazza uniti, senza gridare, gli slogan vengono detti con una voce ferma, compatta, e mi hanno emozionata. Sempre su discorso politico….ieri sono uscita con le mie coinquiline (dopo apro un capitolo a parte su di loro) e mi hanno spiegato che qui c’è il sogno di un’unica carrettera che attraversi il sud-america e lo unisca, e la gente, soprattutto i campesinos, è entusiasta dell’idea…poco importa se andrebbe a distruggere le loro terre, a bruciare di nuovo km e km di foresta amazzonica, a dividere le poche popolazioni indigene che conservano ancora la propria cultura. Mi hanno fatto vedere molte contraddizioni di Morales che magari in occidente non cogliamo…soprattutto, il suo sfruttare l’essere indigeno per fare propaganda politica e sostenere progetti tipo questa carrettera che tanto rispettosa del culto della pacha mama non sarebbe….ma vabbè, discorso complesso davvero! Le mie coinquiline sono due sorelle di Santa Cruz. E sono totalmente pazze. La maggiore ha 27 anni e lavora da un po’ con le popolazioni indigene, è qui a La Paz da 3 anni e ha appena vinto una borsa di studio per un master a cui accedono solo 6 persone da tutto il mondo..l’altra ha 23 anni e sta facendo la carriera diplomatica, 20 posti su tutta la Bolivia…immaginate! Chiaramente sono stra-studiose: per esempio l’altra sera Cecilia (che è qui a La Paz da soli 2 mesi e continua a dirmi che le fa cagare…grazie per favorire il mio ambientarmi eheheh) mi dice: “stasera vengono degli amici, è un problema?”. Io chiaramente le dico che no, anzi che bello ecc ecc….bene, arrivano sti tipi, uno dei quali con una lavagna immensa e che fanno? Manco mi cagano e iniziano a studiare diritto internazionale facendo schemi assurdi su sta lavagna!!! I! Al che chiaramente ho detto bella la compagnia ma magari anche esco, son tornata all’1 e questi erano ancora qui a studiare…mi sveglio alle 7: pues, stavano andando via dopo una notte sui libri! Stasera si replica, infatti mi sono presa un impegno 🙂 No, il punto non è lo studio chiaramente, ma è che sono un po’ stranocce: non fanno altro che dirmi che la città è pericolosa e non devo girare da sola e questo e quello…ma hanno paura di tutto! Ieri sera ho detto loro: ragazze, mangiamo qsa insieme dai, visto che non abbiamo ancora avuto un momento in cui stare noi 3 e conoscerci un po’…loro mi dicono oh che bello, andiamo a mangiar fuori. Lorena mi chiede dove voglio mangiare e io le dico in un posto tipico di qui mi piacerebbe, visto che tu sei qui da tanto e sicuramente conosci…lei mi dice sì sì, è un po’ lontano però bellissimo, prendiamo il radio taxi…beh, 40 minuti in sto cazz di taxi x arrivare dove? In un enorme centro commerciale che manco in Italia ce ne sono di così grandi, a mangiare una piadina roll.