Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1938Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Angelo Gloria nel 1938 deve prestare servizio militare. Il reggimento al quale è assegnato, il 116° fanteria, è di stanza in Libia. Con i commilitoni si mette in viaggio alla volta di Tobruch.
Dopo il difficile periodo iniziale della vita, con le difficoltà di inserimento, arrivai all’età di venti anni, che oggi chiamano età maggiorenne, e proprio all’età del compimento dei venti anni, mi giunse la chiamata alle armi per il soldato di leva: era il 5 marzo 1938. Partito per il servizio militare, raggiunsi la città di Chieti, come indicato sull’avviso precettale, non sapendo che quel luogo dovesse essere poi solo l’inizio per altra destinazione. Dopo tre giorni di permanenza a Chieti, necessari per tutte le operazioni, sia per la vestizione della divisa e sia per l’equipaggiamento nelle file di un reggimento, fui assegnato al 116° Reggimento Fanteria, che era dislocato in Libia e precisamente nella base militare di Tobruch, località a me a tutti i commilitoni allora sconosciuta, si sapeva solo che la Libia era una colonia italiana presidiata da pochi volontari e basta. All’età di venti anni non ti poni delle domande, anzi sei pieno di curiosità verso una sorte che ti può portare ad un’avventura, solo che, dopo qualche giorno, mi trovai in mezzo al mare che mi portava in Africa. Il distacco dalla famiglia fu per me molto, molto duro, perché mi mise in testa tanti pensieri, i ricordi, l’affetto e la preoccupazione della lontananza da casa, che ora quasi mi è difficile ricordare l’itinerario percorso, comunque ci provo a ricostruirlo. Mi fecero salire su un treno alla stazione di Chieti diretto a Napoli. Dopo una breve sosta, si proseguì per la Sicilia e dopo un giorno e una notte si giunse ad Agrigento, per salpare per la Libia. La motonave era la Piemonte, dopo due giorni in Sicilia, finalmente, la nave salpò e, con tre giorni di navigazione, si giunse al porto di Derna. Non ci fermammo lì che per una breve sosta, il viaggio riprese fino alla baia di Tobruch, dove non esistevano banchine per l’attraccaggio. Lo sbarco avvenne con il metodo del sacco appeso alla gru, con dentro gruppi di dieci soldati, poi trasportati con barconi fino ai piccoli moli. L’avventura e il lungo viaggio terminò con queste operazioni. Ognuno di noi immaginava di trovare, se non una cittadina seppur con tutte le diversità ambientali e culturali, almeno uno di quei grandi villaggi con un po’ di vita, ma non era così e entrò in noi una malinconia profonda, che ci avvilì tutti. A poche centinaia di metri dalla baia c’era una bellissima e ampia spiaggia e noi fummo accolti in una caserma con dei padiglioni a schiera, costruiti appositamente per alloggiare un reggimento di soldati. Ogni compagnia occupava il suo padiglione al piano terra, confortevole e igienico, con tutti i servizi, anche più di quelli che avevamo a casa, e con acqua fornita da dissalatori. Prima di permettere la libera uscita, passarono alcuni giorni duranti i quali non mancarono riunioni e raccomandazioni di mantenere un certo distacco e occhi aperti verso la popolazione araba.
Il viaggio
Mestieri
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LibiaData di partenza
1938Periodo storico
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