Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
EgittoData di partenza
1881Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Un lungo scalo a Gedda, in Arabia Saudita, durante il viaggio che deve condurre Salvatore Arbib sull’altra sponda del Mar Rosso, verso il Sudan, alla ricerca di zanne di elefante per il suo commercio.
Martedì 1° Marzo
Mi alzai da letto verso le otto e montato sul ponte vidi che eravamo in vista di terra. Verso le 11 arrivammo a Gedda. A 1 ora pom. presi una barca in compagnia degli amici ed andammo a terra. Ho da rimarcare la bravura dei conduttori delle barche, l’arrivo a Gedda di un vapore, é, si può dire, una festa per il passeggiare che sì trova a bordo, perché la maniera con cui è assalito da una quantità di barche vedere i conduttori salire sull’albero e da li gettarsi sul vapore e cercare l’avventore è proprio una vista unica, mi faceva un certo che dì specie nel vedere questa gente a capo nudo, starsene al sole cocente come se nulla fosse, pensavo che fino al mio ritorno in Europa avrei bisogno dì un cervello così consistente ai calori del sole. Si fece un giro nella città, per arrivarci dal luogo ove si fermano i vapori, ci vogliono 15 minuti di barca vela. Mi piacque il Bazar, il palazzo del Sherif che si trova giusto di faccia al Porto. La Posta lascia molto a desiderare, il luogo dove si comperano i francobolli è composto di una inferriata strettissima che appena lascia vedere la persona che li vende. In complesso Gedda mi piacque molto. Terminammo la nostra passeggiata coll’entrare in un caffè greco abbastanza decente, e li oltre all’aver preso un caffè feci una partita di bigliardo col dottore. Ritornando a bordo si fecero due tiri sopra i soliti Cocai, vicino il ponte. Il luogo ove ci eravamo messi a tirare sembra non fosse molto adatto, perché fummo mandati via abbastanza malamente, da un soldato. Il resto del dopo pranzo lo passammo a bordo. La sera ebbimo a cena capitano. Dopo le fatiche della giornata il mio premio fu un forte dolor di testa che mi passò col sonno. 2 Marzo – Mercoledì La giornata la passai a bordo, parte a tirare ai soliti Cocai, parte a pescare (nulla).. Il barone andò a terra ed acquistò diversi oggetti di curiosità. Giovedì 3 Marzo Ci siamo alzati il Barone Herring ed io verso le sei, abbiamo svegliato il secondo Capitano e presa la barca di bordo andammo fuori a pescare. Cosa impossibile a credersi, ma non abbiamo potuto prenderne neppure uno. Per supplire a questo inconveniente, pensammo bene di acquistare un poco di pesce, da un pescatore più fortunato di noi. Ritornati a bordo verso le 6, si fece arrabbiare un po’ il Cav. Bosham perché egli credendo si avesse pescato noi quel pesce, era dispiacente di non aver partecipato al nostro divertimento. Verso le 9 scendemmo tutti a terra restandovi fino alle 11. Verso mezzogiorno ritornammo a bordo e trovammo una quantità di passeggeri nuovi, cosa disgustosa perché si cominciò a perdere la nostra libertà. Alle 12 3/4 un fischio del vapore ci annunziava la. partenza. Fuori di Gedda trovammo il mare alquanto forte, e per dir la verità, ci soffersi alquanto. La sera. non potei mangiare, in primo luogo per causa del mare cattivo, poi perché due passeggeri che ci stavano vicino non facevano che vomitare continuamente. Siccome faceva troppo caldo giù, pensai bene di andarmene a dormire sopra coperta e così passai il resto della nottata.
Il viaggio
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