Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
EgittoData di partenza
1881Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Temi
paesaggioTemi
paesaggioSalvatore Arbib continua il suo viaggio in Sudan alla ricerca di merci preziose. I contatti con la popolazione sono frequenti e per certi versi sorprendenti, come quando vede gli arabi estrarre il fegato da un corvo che ha appena ucciso
Alle 5 partimmo e alle 2, discendemmo per ristorarsi alquanto. Alle 10 ripartimmo dopo aver dovuto far baruffa con i cammellieri i quali intendevano pernottare, nel luogo di fermata. Sarei di opinione che qualunque passeggero, prima di partire, si facesse ben raccomandare al Shek dei Cammellieri, perché molte volte si trova della gente cattiva e nel medesimo tempo stupida tanto da venirne a delle serie conseguenze. Alle 2 arrivammo al pozzo chiamato Arisk, luogo abbastanza bello. Qui riposammo.
Domenica 13 Marzo
Mi svegliai e sortendo trovai la tenda contornata da arabi. Mi sedetti accanto di loro facendo conversazione. Li trovammo gentili. Tra di loro notai uno il quale sembrava più istruito degli altri. Stando lì seduti si ebbe occasione di fare qualche tiro e quella gente si compiaceva molto. Uccisi un corvo e quelli corsero subito a prenderlo, lo squartarono levandone il fegato. Domandato loro che cosa ne facessero, mi risposero che se ne servivano come medicina agli occhi. Poco distante da noi abita una vecchia, chiamata Gomash, tipo abbastanza originale, la quale fa il commercio al minuto. Nel pozzo vengono continuamente tutte le qualità di bestiame a bere l’acqua, che vien levata dal pozzo con una gherba dì pelle, e posta in una pozza fatta appositamente sopra la montagna, e lì si dissetano le bestie. Essendo così vicino al pozzo pensai bene di fare un bagno, nella tenda. Cosa che mi fece molto ma molto piacere. Verso le 4, mentre ci preparavamo a partire, il Sig. Estambulia avendo sete domandò a bere ed. uno di questi arabi andò dalla vicina M.me Gomash, a prenderla, nostra meraviglia questo arabo ritornò con un certo recipiente rotto pieno d’acqua. La cosa ci fece molto ridere ed il Sig. Estambulia fu costretto per il momento di rinunziare a dissetarsi. Andai allora a fare una visita a M.me Gomash onde sapere da chi aveva avuto detta tazza, e mi rispose essere uno dei più bei regali avuti dal Sig. Marguet, Mi dispiace di non averne portati con me una mezza dozzina. Alle 4 1/4 partimmo, verso le 15 il Sig. Estambulia ed il Sig. Barber marciarono avanti. Dalla stazione di Ariab a Berber vi sono diverse strade e questi due signori sbagliarono via, fortunatamente me ne accorsi in tempo ed avvisai uno dei Habir il quale prese il cammello e andò a chiamarli. Noi continuammo avanti e verso le 7 1/4 non vedendoli ritornare fermammo la carovana e scendemmo, tirammo diversi colpi di fucile, si accesero dei grandi fuochi ma inutilmente. Allora a dire il vero, incominciammo ad allarmarci e si prese il partito di separarmi dal Bej e andare avanti ad incontrarli. Fortunatamente vennero, verso le 9 e questo ritardo, a quanto sembra, per causa di Habir che aveva voluto spaventarli un poco.
14 Marzo – Lunedì
Ci alzammo alle 5 del mattino e continuammo tutti insieme la strada. Marciammo fino alle 10 durante la via s’incontrarono diverse carovane che portavano gomma destinate per Suakin. Queste carovane marciano molto lentamente, e mettono per andare a Suakin da 17 a 22 giorni. Lungo la via pure continuamente si vedono ossa di cammelli. Riposammo sotto la tenda fin o alle 4 pom. ed alle 4 ci si mise nuovamente in strada. Avevamo fatto il proponimento di continuare fino alle 10 e poi riposare fino al mattino ma come al solito per causa dei cammellieri non fu così, ed ecco come, essendo Estambulia, Harder ed io rimasti indietro verso le 7 i cammellieri ch’erano avanti con il Bej dissero a questo che avevano avuto da noi ordine di fermarsi. Il Bej onde non separarsi dalla compagnia consentì a scendere ed a far riposare i cammelli. Dopo 1/4 d’ora arrivammo noi e qui Estambulia avendo capito come era andato l’affare fece baruffa con questa gente che ricevette anche delle bastonate.
Il viaggio
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