Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1924Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)L’arrivo in Francia, a dieci anni, proietta il piccolo Franco in una dimensione di vita del tutto nuova. La vita in un Comune vicino a Parigi, la frequentazione della grande città, gli svelano scenari completamente nuovi e lo costringono ad adattarsi rapidamente al nuovo contesto in cui si trova. A partire dalla frequentazione scolastica.
In quarta, seguendo il consiglio del maestro, un sacerdote, mi presentavo all’esame di ammissione ginnasio (si evitava così di frequentare la quinta). Lo superai facilmente e fui stupito dalla palese soddisfazione dei miei. La spiegazione venne pochi giorni più tardi quando, a casa di un compagno di scuola, la mamma del mio amico mi chiese se ero contento di andare ad abitare a Parigi. Caddi dalle nuvole. Al ritorno la mamma confermò la notizia. Mio padre, che aveva chiuso da tempo la fabbrica di macchine da scrivere e aperto un ufficio per l’assistenza al deposito di brevetti industriali, aveva accettato la nomina a direttore di una fabbrica della Ercole Marelli situata ad Asnières, nella “banlieue” parigina. Probabilmente i brevetti rendevano poco. Alla Marelli di Sesto S. Giovanni papà aveva già lavorato negli anni 1907 —1908. Il trasferimento avvenne per tappe. Prima mio padre da solo, poi le mie tre sorelle grandi, infine il 30 novembre 1924, la mamma, Carla ed io. Una vera, grande avventura. La domenica andammo in centro. Allo sbocco dei boulevards sulla piazza dell’Opera, i semafori, che vedevo per la prima volta, fermavano file compatte di automobili, inframmezzate da poche carrozze. Gli autobus verdi, con il loro belvedere, sfrecciavano in tutte le direzioni. Rimasi tanto colpito da non poter trattenere il pianto. Abitavamo in una casa a due piani adiacente allo stabilimento. Io ero come stordito dalle grandi novità: il telefono, un grosso cane da guardia ed un gioco sempre sognato il monopattino. La mamma, benché handicappata dalla lingua che parlava a stento, si dava da fare per sistemarci. Io fui iscritto a una scuola privata. Ai primi di gennaio, un passo ulteriore: l’entrata nella septième del Lycée Carnot, nell’elegante XVIIème arrondissement, che raggiungevo con un tram. Era impossibile che entrassi nella classe successiva che avrebbe comportato l’apprendimento simultaneo del francese e del latino. Perdevo quindi l’anno guadagnato in Italia.
Il viaggio
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FranciaData di partenza
1924Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Franco Levi
Senza più una guida
Ero anche stato mandato a rappresentare la scuola al " Concours Général des Lycées et Collèges...
Dodici franchi al giorno
Per fortuna la mamma aveva avuto la gioia di vedere il mio successo scolastico al conseguimento...