Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1924Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Con il trasferimento dall’hinterland parigino a Reims migliorano le condizioni di vita della famiglia di Franco Levi, e anche il profitto scolastico del ragazzo ne risente positivamente.
Poi, una nuova avventura. L’officina era troppo piccola. Nel 1928, dopo lunghe ricerche, mio padre trovò una nuova sistemazione posta a sei chilometri da Reims, città sede della cattedrale dove, prima della rivoluzione, s’incoronavano i re di Francia e capitale della “Champagne”, zona di produzione del celeberrimo vino spumante. Si trattava di una antica fabbrica di automobili situata a Witry les Reims, sulla strada verso le Ardenne. Noi avremmo abitato in un piacevole villino con giardino situato all’interno della cinta della fabbrica: una sistemazione certo migliore di quella parigina, ma una località sperduta, caratterizzata da un clima invernale molto rigido. Un giorno, poco prima del trasloco, udii per caso la mamma lamentarsi col babbo dell’isolamento nel quale ci saremmo trovati. Ma ormai era tutto deciso. Io fui iscritto nella “troisième” del liceo di Reims a pochi passi dalla cattedrale. L’automobile dello stabilimento mi accompagnava e ben presto ottenni di guidarla fino ai limiti della città (avevo quattordici anni). L’adattamento alla nuova scuola si svolgeva senza problemi. Anzi, nell’insieme, i nuovi professori erano più alla mano. Uno di essi poi era particolarmente brillante. Si trattava di Georges Bidault, docente di storia e geografia, uomo di profonda fede cattolica, che sarebbe divenuto, durante il periodo bellico, il capo indiscusso della Resistenza francese ( e, dopo la guerra, ministro degli esteri). La vita a Witry era fortemente condizionata dall’ambiente. Frequentavamo molto i quadri dell’officina in gran parte italiani, nonché gli esponenti della colonia italiana di Reims, la famiglia del Console e quella del capo della comunità che si identificava con il segretario del fascio locale. Io studiavo assai più assiduamente che a Parigi e le mie distrazioni preferite erano delle lunghe passeggiate in bicicletta nella pianura circostante, fino a lontani, misteriosi boschetti. Quando ero in vacanza mi attardavo fino a tarda ora ad ascoltare alla radio i concerti notturni di Radio Stoccarda. Imparai così a conoscere i grandi musicisti classici le cui opere suscitavano in me profonda emozione. Col passare degli anni l’apprendimento scolastico diveniva più attraente. L’evoluzione dei programmi di letteratura, di storia, di geografia si avvicinava gradualmente al periodo contemporaneo e ciò m’invogliava ad allargare il mio orizzonte culturale con la lettura; lo stesso avveniva per le materie scientifiche. A partire dalla “première” ottenni il “prix d’excellence”. Alla fine dell’anno superai quindi facilmente la prima parte del baccalauréat con la menzione “bien” (media di 14 su 20). Scelsi allora, per la seconda parte, l’orientamento ” Mathématiques “, e, al-termine, ottenni il diploma con la menzione “très bien” (media 16 su 20).
Il viaggio
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FranciaData di partenza
1924Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Franco Levi
A scuola in Francia
In quarta, seguendo il consiglio del maestro, un sacerdote, mi presentavo all'esame di ammissione ginnasio (si...
Senza più una guida
Ero anche stato mandato a rappresentare la scuola al " Concours Général des Lycées et Collèges...
Dodici franchi al giorno
Per fortuna la mamma aveva avuto la gioia di vedere il mio successo scolastico al conseguimento...