Mestieri
militare, agente di commercio, fotografoLivello di scolarizzazione
Accademia MilitarePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'America, GiapponeData di partenza
1863Data di ritorno
1890Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo pre-unitario (fino al 1876)Farsari esprime al padre le proprie idee antirazziste, alla base della sua adesione alla causa dell’esercito unionista.
L’opinione che hanno, tanto il South che il North, intorno al negro è qualcosa di ributtante, irragionevole. Ho continue questioni intorno a questo punto ed è un miracolo se non si viene a pugni. Essi dicono che il negro è un animale, un essere irragionevole, nato non per altro che per lavorare, e portano per esempio i loro schiavi, che di fatto sono ignoranti, però dimostrano una certa vivacità dopo che ricevono la libertà che prova tutt’altro che stupidezza. Certamente i schiavi sono ignoranti. A loro non viene data alcuna educazione, è punito quel bianco che insegna leggere e scrivere ad uno schiavo, di più questo è battuto, assoggettato a privazioni, venduto, rivenduto senza riguardo a moglie, figli ecc. ecc. È costretto a lavorare tutto il giorno, senza poter fruire di quella giusta mercede dovuta al suo lavoro. I loro vestiti sono incapaci di combattere contro le intemperie delle stagioni, e senza una qualche cosa che si possa chiamare tetto, il tutto poi contro l’interesse dello stesso proprietario al quale un negro non costa meno di 1000 dollari, costando alcuni 3 o 4 mila. Tutto questo favorisce a rendere non solamente il negro ma anche il bianco simile ad un animale irragionevole; ma guardiamo quei pochi negri che liberi hanno avuto i mezzi per avere un’educazione; io ne ho sentiti alcuni, fare delle publiche parlate per incitare i compagni ad arruolarsi per la loro stessa emancipazione e ti dico io che la loro eloquenza era solida, stringente. Che diano al negro quell’educazione che si dà al bianco, e vedranno che esso sarà eguale a quello. Nella stessa New York al negro è proibito di andare nello stesso luogo che va il bianco. È vero che noi liberiamo tutti gli schiavi che ci capitano nelle mani, ma questo è un ordine del presidente, uno dei pochi onesti (Abraham Lincoln, Ndr), che perché favorisce i negri ha perduto la publica opinione, e viene chiamato per questo uomo debole; a me sembra tutto il contrario. […]
Io che sono di sangue freddo, freddissimo, quando si tratta della questione dei negri il sangue mi bolle. Non ricordo se te n’abbia fatta menzione: una volta quando scoppiarono qui tre torpedos (macchine infernali) preparate pei ribelli, tutti quelli di noi che rimasero illesi in questo scoppio assistevano i bianchi, io solo prendevo cura dei neri, e facendo rimarco a un officiale che tra i negri v’era qualcuno che si poteva salvare, mi venne risposto, non ricordo le precise parole, ma presso a poco: “che crepino, sono neri!”.
Il viaggio
Mestieri
militare, agente di commercio, fotografoLivello di scolarizzazione
Accademia MilitarePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'America, GiapponeData di partenza
1863Data di ritorno
1890Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo pre-unitario (fino al 1876)Gli altri racconti di Adolfo Farsari
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