Mestieri
macellaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
KenyaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)L’Italia entra nella Seconda guerra mondiale, per i soldati di stanza nell’Africa orientale la vita, dal giugno del 1940, cambia radicalmente nel giro di pochi giorni. Cominciano a scarseggiare viveri e benzina. E i soldati inglesi si fanno sempre più vicini e minacciosi.
Il giorno dopo 11 giugno adunata generale di tutti i reparti, il comandante dell’aeroporto col.11o Mongia discorso patriotico, era arrivata l’ora di farci onore ecc. ecc. I primi lavori che fecero sono stati i ricoveri antiaerei, squadre di neri per fare delle buche nella sabbia profonde poco più di due metri, foderandole con delle tavole per non franare, venivano coperte con delle lamiere ondulate e uno strado di sabbia. Ho descrito come si sono costruiti per dire la risposta della riuscita di quel capolavoro. Tutti i giorni si facevano le prove con allarmi dovevamo correre ai rifugi (detti FIFAUS). Un giorno viene veramente quello vero incominciano i bombardamenti, qualche bomba e cascata vicino a due rifugi, con lo spostamento sono crollate le pareti, fortuna che sono andati via presto i bombardiri, a noi e toccato a correre con i badili i pompieri dell’aeroporto per spalare la sabbia non si potevano muovere erano tutti con la testa di fuori strillavano aiuto, da quel giorno quando suonava lalarmi ognuno per se e Dio per tutti. Con la guerra non cera più riposo, sono incominciati i disagi, non arrivava più gniente dalla madre patria incominciava a finire la benzina le sigarette non si trovavano più, noi autisti stavamo sempre in viaggio per fornire le basi all’interno sempre esposti ai bombardamenti più che altro ci mitragliavano, per evitare caminavamo la notte a luce spente con qualche macchina a fari scuri, dopo qualche mese dicevano che stava per finire benzina caminare si doveva, a novanta chilometri da Mogadiscio si trovava il villagio chiamato il Duca degli Abruzzi ci stavano le piantagioni di canna di zucchero con relativa raffineria è stata sempre in produzione l’esportazione chiusa, alcol puro era inesuberanza, per consumarlo pensarono di farci caminare le macchine a benzina allargando il giglé del massimo con 75% alcol puro e 25% di benzina e così avramo risolto momentaneamente. Fanno il famoso Asse Berlino Roma Tokio, allora arrivava benzina da Giappone la nave arrivava a Chisimain l’ultimo (diciamo) porto Italiano la caricavano su dei grossi barconi chiamati (Maone) con dei rimorchiatori li portavano a Mogadiscio, noi con le macchine si trasportavano nell’entroterra in boscaglia per protezione dei bombardamenti, di questa benzina che veniva dal Giappone io ero rimasto meravigliato come anche gli altri, sui fusti era scritto (Uniti Stati America) qualora noi eravamo già in guerra con loro, e anche il Giappone, un giorno mentre si faceva quel sbarco di benzina, vedavamo una nave all’orizzonte, la batteria costiera composta di due cannoni (vecchi) più di 5 km non arrivavano, anno sparato qualche colpo si vedeva dove cascava il proietile alzava un cavallone d’acqua a incominciato la nave inglese noi con le macchine siamo scappati, la batteria costiera nostra l’anno azitada e stato proprio lo sfascio, da quel giorno ho incominciato la fuga “chiamata ritirata”, ognuno per se e Dio per tutti non si trovava più comandanti tutti spariti da mangiare lo dovevi procurarlo quando capitavi in qualche mensa sembrava chiedere l’elemosina se c’era qualcosa la davano, più delle volte era tutto finito, paga nulla, sigarette gniente, quando capitavi in qualche magazino quello che trovavi portavi via avevo la macchina un (47 Ceirano) non sapevo dove andare, avevo sempre l’inglesi a 30 km.
Il viaggio
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