Salvatore Di Biase

Siamo nell’Italia del secondo dopoguerra. Dopo aver imparato il mestiere di sarto a Roma, Salvatore, non riuscendo a trovare un’occupazione soddisfacente, emigra negli Stati Uniti. E’ il 1953, poco dopo viene assunto in un’importante azienda dove riesce a farsi strada fino a diventarne manager. A New York conosce un’italiana anch’essa emigrata, che sposerà e dalla quale avrà due figli. Ma prima Salvatore deve superare le difficoltà comuni a tutti gli immigrati, aggravate da condizioni fisiche spesso instabili, che riesce a superare con grazie a una tempra e a una voglia di affermarsi fuori dal comune. A differenza di molti connazionali, Salvatore si dedica sin dall’arrivo allo studio della lingua e all’apprendimento di una cultura di base alla quale accede grazie a molti sacrifici, frequentando le scuole serali. Ciò nonostante non rinuncia agli svaghi, a frequentare i cinema e i locali alla moda di New York in compagnia dei suoi coetanei, e nella sua memoria ci regala uno uno spaccato di vita americana negli anni del New Deal.